594 DELL' HISTORIA VENETA 1638 portuno, per accamparfi , v’ introduce due volte foccorfo* P°* s^orzato un quartiere, gli obligò a ritirarli ; onde la caia! noveri pagna terminò ne’Paeil baffi fenz’altra conquida, che del *7i7w. debole Cartello di Rendi, che fù demolito, e del Catelct, quijiwo ¡1 che dal Signor d’Halier invertito, dopo volate due minc| mZ’lVr fù ricuperato d’ affaito, e tagliato a pezzi il prefidio di fei.’ cento Spagnuoli. Gli Olande!!, per fecondare queft’imprc-ptgnuo ^ fortiri di concerto in campagna fotto il Conte Gugliel-rc mie« mo Naifau, $’avviarono con cinque mila huomini verfo io gfi olan- la Schelda, per occupare quei Forti, che, difendendo gli ar-fascbeiia §’n* > prefervano dall’inondationi ’1 paefe; e ne forprefero \ alcuni, e quel di Calò particolarmente; ma, giunti all'altro di Santa Maria, accorfevi le truppe Spagnuole, furono rotti varia f0r. con perdita di molti, affogati nel Fiume, de gli altri caduti fura. prigioni. L’Oranges, fenza sbigottirli a sì intaufto fucccifo, tentò col groffo del fuo Efercito la piazza di Gheldern ; ma, venuto al foccorfo il Cardinal’ Infante col Lamboii, che conduceva cinque mila foldati di Cefare, attaccò il quartiere del Conte Cafimiro di Naflau con tanta profperità di fucceifo, che, penetrate alcune Trincere, ancora imperfette, lo feceprigio-r'tgtttatì^ 1 nc . & introdurti tale foccorfo, che obligò gli Olandefiale* Cardinal’ varil con abbandono d’ alcuni Cannoni nell’acque, che, ta-eltUtln* gl'ate da gli aifediati in più parti, inondavano tutt’il Pacfc. Non fù difuguale la Fortuna de’Francefi a’ confini di Spagna , dove , per portare la guerra nella propria fede al nemico, il Richelieu haveva deliberato d’introdurre le armi. Il Prin-PTufi)i cipe di Condè , raccolto nella Ghienna un’ Efercito di dodici mila huomini, giunfe al Porto del Paffagge ; dove, occupan* ils^a' d° alcuni Vaicelii, elio vi rtavano forti, altri ne abbruciò, attaccane che fi fabricavano , attediando poi Fonterabia , piazza Fronde-d£ Font tra- ra ^ c c[1jave della Navarra , porta ( quafi Penifola ) in fortif-tòni«fini- fimo fito, dove il Vidaifo sboccando, apre la foce , per acco-gliere la Marea dell’ Oceano . Non fi può credere quanto fé ne Monarchia, commovertero i Regni di Spagna , avvezzi a non fentire in caia noìZmr.. il nemico, e fotto il prefidio dell’opinione, e del fafto, ago-Trmatain dere tranquiliffima calma. Perciò, correndo a gara le militie, pitdt ° e la Nobiltà, fi formò prontamente fotto 1’ Almi rante di Cartiglia un Armata, che s’approffimòcon forze valide alcam* F°