LIBRO Q_U INTO, 285 ti conchiufi, e fottofcritti, da quali fi fperavano acquietatigli 1614 antichi diffidii d’ amendue quelle Cafe ; ma , con delufione deirhumana prudenza, ciò, che fi credè antidoto , predo iì <£/• convertì in velenofa fementa di mali maggiori. Fra’ varii accidenti ’1 primo fù la morte di Filiberto ; perche, fé bene Carlo per la mortt efpedendo a Mantova il Secretano Pater, eshibiva di fodituir Mauritio, Tuo altro Figliuolo alle nozze, ad ogni modo il ne- cario. gotio fatalmente non riufcì, difponendofi n Cielo nuovi Fui-mini per l’Italia, e per la Cafa Gonzaga. Dunque, con tali iiugaw maneggi iciolti per all’ hora da varie cure gli Animi de’Prin- ¿ut^p0Z' cipi uniti, applicandoti da dovero alla Valtellina, & all’Ar- fa!i^.ch.ieJJe mi, fecero chieder’ al Pontefice la conf£gna de’ Forti, da farfi de'coiugJ alla Lega, per demolirli, e redimir la Valle a’ Grifoni j ov-vero che da gli Spagnuoli dentro tre mefi il Trattato di Madrid s efeguiife. Ma, ripugnando al primo partito lo fteifo er^0anna Pontefice, & all’altro non potendo indurre gli Spagnuoli, gli fù foggiunto , ritrovarli in neceffità i Collegati per propria fal-vezza, non dandofi luogo a’ripieghi, d’applicare a più efficaci rimedii. Haveva il Rè Lodovico efpedito nell’ Helvetia il Marchefe di Coure, appoggiandogli la condotta del negotio, Armlvra-e la direttione dell’Armi. Egli, e Girolamo Cavazza, Refiden-te per la Republica in Zurich, non odante le oppofitioni de’ Minijlr» Minidri Ponti fieri, e Spagnuoli, induifero con offitii efficaci, Ve^r’ag!i per levare i pretedi, i Cantoni Cattolici a predare al trat- cjiacoli de’ tato di Madrid la cautione richieda , Ss. i Protedanti, per ma- P™!£t'iva neggiare l’Armi, e permettere levate di genti , provifioni di e viveri, Si altri apparati. Cautamente poi fottomano procura- ipmiflt-vàno animar’i Grifoni, confortare gli oppreffi , follevar i Co- tit'ccitai muni, convocare gli efuli, e i profughi del Paefe, accioche eufonia confpiraifero coll’Armi de’Collegati z fcuoter’il giogo, e icac- f^gL. ciar1 i Nemici. Il Feria all arrivo del Coure a Soluturno , da grandi apprenfioni commoifo, difponeva rinforzi 5 e per tener quieti i Popoli della Rhetia, li minacciava di graviffimi dan- wy^for-nij anco Leopoldo protedando uguali cadighi, fe bene have-va con loro dipulato altr’accordo, nel quale coll’esborfo d al-cuni mila fiorini, prometteva di levar’i prefidii da Majanfelt, e di lJpJjo da Coira. Ora, eifendo rifoluti all’Armi i Principi della Le-ga, concertarono di muoverle fotto nome de gli Svizzeri, e de’ Gri- x