478 DELL’HISTORIA VENETA •1631 dinar ìì prefidii. Le reftitutioni, a’ioro tempi gradatamente efeguite, davano grande contento, e non minore fperanza j*cui,faL che l’Italia refpirafl'e in fine dopo tante calamità : & il Pontefice punica ^ fcrifle alla Republica un Brevé con degni Concetti, efaltando alia imi il merito di lei, e nel foftenere la Guerra r e nel promuovere la $!£*£ Pace. Trattanto, che le reftitutioni fi praticavano, il Signor ttftperp*r- di Razzilier, giunto per nome del Rè Lodovico a Venetia, *TcVoldo. non folo comunicò l’accordo conchiufo, ma inftòcon grand' prtfAndoim efficacia , che la Rcpublica porgeife modo al Duca di Mantova no a Carlo di rientrare nello Stato, rapprefentandolo, qual’ era appunto, JTnÌl/ntU bifognofo di configlio, diprefidio, d’ajuto. T{ipaffar egli dal k,it»to. r efìlio, e dalla povertà al Principato ; ma non portarvi, chela per fon a, i Vigli itoli, il nome', fen^a militi e , fen^a creditot fen^a danari. La citta dì Mantova effer mìferabìlmente ridotta in forma dì cadavere, i luoghi in folitudìne, il Territorio in fquallore • Tot er fi forfè cavare le guarnigioni, e le rendite dalle ceneri , e da Sepolchrì ? Convenirfi dunque prendi are quelle Muraglie, per la prefervatione, e ricupera delle quali s haveva tanto profufo d oro, di fatiche, e dì fangue. La Francia lontana non tener in Mantova altro inter effe, eòe d aßettione T e dì zelo • Incombere perciò la>cuftodia aliale-publica, come a vicina. Guardale ella dì non credere troppo alla Tace, perche fono i colpi più certi quelli, che fotta il manto della confidenza s avventano. Minor’ effer e flato per avventura il perìcolo della guerra, dì quello che debba al prefetti dall in fidie temer fi. Mon potendo più gli Spagnuoli con la forza opprimere la libertà Italiana, voler tentarlo con l arte. E che altro farebbe, fe Mantova per qualche inganno cadere , \ che r¡colpire 1 Italia nella cicatrice , appena faldata, per renderla incurabile , e più dolor oft ? Caricar fi 7 T(è dì Cafai e, an-’ Zi dell univerfale cura d Italia ; ad ogni rìfchì9 di quefta Provincia, ad ogni attentato de fuoi nemici , ad ogni cenno de collegati promettendo feendere di nuovo dall Alpi con potenti ffim e forze . E%li autore della pace volerne effer cuflode . Tregare la T^epiiblìca a coadiuvarlo in sì generofi penfieri, e ms int!m*-^ s era fiata fua compagna cofiante nell armi , fi contenta]se in y dopo vefla-, dubitavano, che /velino oltre di Jeco manutenere l accordo. I venetiam nuoviftom- rioni sì lunghe defiderofi iommamente di quiete