LIBRO SESTO. 323 tempre tra di lui, e *1 Marchefe alternando i prefetti, e le accufe, fu richiamato alla Corte. Ne’meli del caldo ambi-due gli Eferciti, infettati da malattie in fiti infalubri, languirono , indebolendoli per morti r e per fughe; onde corfe tacita fofpenfione dell’ armi. I Venetiani però , di tal calma non fidandoli punto » introduffero nella Valtellina altri mille cinquecento fanti, e ducento Cavalli, horamai trovandovi poche altre, che le loro Militie . Al Valareflo, caduto infermo, diedero Luigi Giorgio per Succeffore , & al Barbaro, Generale di Terra Ferma, Francefco Erizzo, Cavaliere, e Procuratore . Dalla parte del Tirolo Leopoldo minacciava la Valle di Partenz ; ma, raccolti a fpefe comuni della Lega duemila di quei Paefani a guardia de’ palli , iva ni prettamente il pericolo , Infine il Papenhaim , rinforzato da militie , e niente meno dalle lentezze de’ Collegati, trapafsò la montagna con tre mila Fanti ; e la Cavalleria nello fletto tempo per la via del Lago alla bocca della Valle sbarcando , entrò nella picciola Campagna, che fi dice dei Dotto. Il Milander con gente della Republica la cuftodiva ; ma, trovandoli inferiore di forze, chietto, e non confeguito foccorfo dal Coure, che, incerto dove quella Marchia dell’Inimico tendette, non volle fmembrare le fòrze, fi ritirò con buona ordinanza, arfe .prima le monitioni, lafciando però in poter de gli Alemanni fette piccioli pezzi, e le quattro barche vote di gente . A un ridotto, che guardava la ftrada , egregiamente al primo empito fottenufa da’ fanti Albanefi ,• voleva il Giorgio portare foccorfo; ma fù diflentito dai Coure, che per sì pic-ciola cofa s’impegnafle 1’ Efercito, anzi fi ritirò al Ponte di Ganda abbandonando il Paefe con più liti della Montagna , e con le Terre di Trahona, Cepfano, San Giovanni , & altre fin appretto Morbegno . In tutte fubintrarono gli Alemanni ; ma i Veneti, malamente fofferendo l’indigniti del fuc-ccflo, & apprendendo i pericoli di tutto il Tettante , inviarono celeremente nella Valtellina il Duca di Candales (era quelli figliuola del Duca di Pernon, di frefeo venuto a gli itipendii della Republica ) col fuo Reggimento Francefe, e cento Cavalli; all’arrivo de’quali il Giorgio animato, tirando dopo molte difficultà nella fua opinione il Marchefe , fi fquadro- X z na- \ 161 <; 1 Indifpofi-tioni ne' due Eferciti folpendono le Armi. noti peri trflftndafi V applica-tioni de' Veneti. LrA ubriache intanto meditando dalT irolo le inva/toni. le quali anchefv a-ni/cono. proore-' dett dogli Spagtwcli » a cui da.' Trancefi vilrrente cedefi l'ac~ qui/lato. con infof* j~eren\