LIBRO DUODECIMO. 687 to cfultarono i Barberini di così celere acquiito, & in Ro- 1641 ma abbondando quella forte di gente , c’ ha l’adulatione per cenfo, s’efaltava con molti difeorfi, & applaufi, la difpofi- così felice tione, la condotta , l’imprefa ; e rammemorando , che per quella ftrada fi folle già il Duca di Borbon condotto all’ efpu-gnatione, & al facco di Roma, fi celebrava con grandi en-comii il Ponteiìcato d’Urbano, e la direttione de’fuoi Nipoti; perche, con la riunione d’ Urbino afficurato l’un fianco , hora fi copriife coll occupatione di Caftro inefpugnabil- tieni al mente l’altro dello Stato Ecclefiaitico. I Barberini poi gode-vano ugualmente della gloria publica, e de’privati vantaggi, ti. havendo pofti a coperto i loro beni , e le Terre dallo fde-gno, e dagl’ infulti del Duca: e prevedendo, che, fe mai ri-cuperaife lo Stato, la di lui vicinanza riufcireb.be loro altrettanto moietta, quanto erano ftate acerbe le offefe, determi- ch(rìMvt narono di non rendere più 1’ occupato, ma di reiìftere coll’ no di ritratte , e coll’armi a chi voleife interponere offitii, ò impiega- ^rutJlJ0on' re la forza, tenendo per fermo, che nè il Duca haverebbe vigore , per operar da fe ftetto, nè altri vorrebbero nelle congiunture prefenti, col porgergli ailìttenze , inimicarfi ’1 Pontefice. Haveva Odoardo, per redimerfi da’ pregiudizi , che nel Foro potettero gli atti corfi portargli, fatto prefentare al- camera a-l’Auditore della Camera una protetta, in cui dichiarava per ^¿"¡IZrati fuoi Nemici i Barberini; ma comprendeva non Tettargli altro giudice, che la forza, nè fperava Suffragio, che dagli amici. Perciò replicava le confiderationi, e l’inftanze appretto i Ve- r‘ndo/!. • 1 ni 1 • 1 • • • 1 • 1 * humtltarfi netiani; e per iioneitarle eshibiva ogni conveniente humiha- ai Pome/;. tione al Pontefice, purché fapeffe in che incontrare il fuo gu- ce' ito. Moitrando poi dubbio d’effere affalito negli Stati di Parma, e Piacenza, chiedeva al Senato mille Fanti , e cento mi- Medeaju-la feudi per prefidiar’, e munir quelle Piazze. La Republica, * periiltendo ancora nella via-dei negotio , volle replicare a Ro-ma gli officii, accioche , intermetti, e fofpetti quegli atti giuliani, che portavano V una parte ad impegni , e l’altra a ¿7^*. ailguiti, foffero ammeffe le humiliationi del Duca, & aper- v-ta ir rada al trattato , pe ’l quale non fi inoltrava aliena d’ etpedir un Ambafciator’ Ettraordinario al Pontefice. Appretto fip* 1* 1 Barberini variarono fopra di ciò i pareri; perche approva- 1 va-- r,f9/ver* • ' y- / ' N é’ / , 4 , /