LIBRO DECIMO. 579 darne in Francia l’avvifo; non per affettar’ il rimedio. Ad "1637 Qcrfii modo i Francefi offerirono la reftitutione di tutto, pur- , che iì dipartiffero le tre Leghe dal Trattato, nuovamente con- offerti. > chiufo con Spagna, maefle, rammemorando la vanità delle pallate promeife, non vollero punto alterarlo . Convenne per tanto al Leques fortir dalla Valle, e lo Smit confegnò il Forre , ancorché tentato da’ Francefi di dichiararli, e tenerlo per la Corona con penfiero, fuggerito dal Rohan , che il Vaimar, ,ni crutrati fpingendofì in quelle parti, anco dopo la refa del Forte, ti- differitane farcilfe 1’ infulto. Ma il Richelieu , implicato in più ardui affari, credè per all’hora doverli tralcurare la vendetta. Co- detta. sì dopo molti anni di fieriffime agitationi, i palli, tanto dell- /¿egi*p‘r' derati, recarono aperti a gli Spagnuoli, e ritornò la Vaitei- sp*g«uohy lina a’Grifoni fogge tra , non per altro condannata a tante, e vaiil^pri- sì lunghe miferie, che per fervire d’ingreffo all’ Italia. Cor- wi Vadrom fe però qualche tempo prima, che s’ adempieffe totalmente tfeguendc/t l’accordo 5 perche, infurte alcune difficultà trà gli Ambafcia- ps\rht"J"p' tori Grifoni, & il Governatore di Milano, fù il negotio ri- Accordo.' meffo in Spagna, dove in fine reftò dopo due anni decifo, Znufi“1' Che la fola Religione Cattolica nella Valle s eferettale ; e chiude, per gli gì uditii s eleggeffero due perfone , l una da nominar fi dal Governatore dì Milano, T altra dalle medefime Leghe , alle quali ricorrer potè (¡'ero quelli, che aggravati fi flìmu [fero dalle fe utente de Magi/irati Grifoni. La perdita della Val- eempenfa tellina fù in qualche parte rilàrcita dalla ricuperai ione dell’ Ifole d’Eresj perche, penetrati dall’Oceano nel Mediterra- ¿aìla*ran- neo trentafette Vafcelli, & uniti ad alquante Galee, per dif* c'uCuiAr-trahere l’applicationi degli Spagnuoli, diedero fopra l’Ifola di Sardegna, occupando Oriftagno. Ivi la Squadra di Gian- Oceano nel nettino Doria accorlè Con qualche ajuto,