LIBRO UNDECIMO. 649 con due mila Cavalli, intrecciato per lo camino da molti al- 1640 beri, lentamente avanzava .11 Principe Tomaio, fortendo , ]o diiimpegnò, e l’introduiTe in Turino, dove fervi a pefo, Vptl^7. * e a tracollo, confumando per gli huomini , e pe’ Cavalli ' tutto ciò che muniva la piazza. All’incontro, indebolito il v>n. campo Spaglinolo di Cavalleria , & abbandonato dal Gatta Cologno, dalla qual parte s’impedi vano , più che d’altrove, di'quali «1 campo i convogli, il Turrena ne conduilè uno tant’abbon- ^"^7 dante, che riftorò notabilmente 1’ Armata . Mutandoli dunque campo le forti, anco la difeordia tra il Principe, & il Governatore crefceva, riprendendoli fcambievolmente, ò di freddezza , ò di prccipitio. Il Leganes, ripaifato il Pò, fi condulfe a5 pri- dpi, e V Li-mi pofti delle Colline, lafciando aperti i palli de’ Monti a Francefi : anzi molto più fi farebbe allargamento, fe non 1’ no /* affati-haveife il Principe minacciato di accordare le reia , quando ffur ‘pZv,r-non lo provedeife di polvere, e di farine. II Leganes tentò più volte introdurne, ma fempre in vano, perche 1’ Arcourt, riftretto il primo giro delle fue linee, le cuftodiva con gran vigilanza . Notabile fu l’inventione di Francefco Zignoni , Bergamafco , c’ havendo aggiunto forza a’ trabocchi, co’ qua- li iogliono gittarfi le Bombe, alcune palle non folo con lct- Ze™T'peY tere, ma con polvere, e con farine volando per l’aria, git- arU • tava dentro la Città , ò appretto7 alle mura , ftupendone i Fran-cefi, e confeifando , per non poter’ impedirlo , che l’elemento dell’aria è il più libero dal dominio, e dalla violenza del-1 huomo. Tuttavia più fìimato riufeì l’ingegno, che propor-tionato il foccorfo ; perche , oltre a grave difpendio , la quan- ^opIrZl tità non fuppliva al bifogno. Deliberarono per tanto in Tu- dsl rmo , che il Gatta siorzafle di nuovo il paifaggio, per ricon- di durii al Leganes. Il Principe, per diitrahere , infintamente at- nt' tacco da una parte. Carlo ruppe le linee dall’ altra ; ma incontrata grand acqua ( era quella la Dora , che, divertita da’ Francefi, (bagnava ne’prari ) mentre travagliava^ per trovar maj corti-qualche guado, caricato da’ nemici, convenne ricondurli a Tu- ^"dendo nno . Si conobbe dunque neceflario altro sforzo; e dal Prin-cipe iu invitato, e perfuafo il Governatore a nuovo cimento, eshibendofi egli d’affalire, & occupare certi Forti tra’ '-¿ppuccini, Se il Valentino j e dapoi anche il Leganes dal fuo can-