L I B R O Q.U ART O. 195 venir’ a Venetia j dove, orando in Senato con grande ener- 16ip già, e non minore fperanza di placare gli animi col merito fhe inlu* degli Antenati, e deTuoi ileifi ferviti!,, trovò , che ne’ cali tfficZcem*»-più gravi la Giullitia non tiene bilancia per dare proportio- eteJn Scna' ne a’meriti colle colpe. Chiamato alle Carceri a render con- mafu'ift-tof a {Tentatoli, fu bandito con capitale fentenza, e confifea- d¡-Zimedri tione de’Beni, abolito il fuo nome , e la pofterità dallordi- tiyfde’Mag' ne de’Patritii. Egli il ricoverò in Inghilterra j dove, fucce- ^Vedutogli nell’Ambafciata Girolamo Lando , indulse il Rè a li' centrarlo.- Ma il Senato nella' Lega col Duca Carlo, non ere- non a_ffìcu-dendo afficuratoche lo Stato di Terra con valida diverfio-ne- da’ tentativi del Milanere $ e con quella degli Svizzeri ili- nioni con mando d’eiferil proveduto di poco altro , che d apparenza, e Carl°' di qualche Militia $ applicava ad uguali prefldir di Vafcelli , e di genti anco dalla parte del Mare , quando nel Vice Rè per mare. di Napoli continuaife il penfrero d’inferire moleilie alllfole,. & al Golfo. Per quello afcoltò i progetti d’alleanza, iniìnua- inchinando tr dalle Provincie unite d’OIanda f nelle quali , oltre il co- cJj’pró-mun’ Iriterelfe di libertà, e di commercio, prevaleva il deli- ™c.ìtuf * 1 » 11’ • • r* f «t » Olanda t>* derio di qualche valido appoggio per premunirli, quando , di breve fpirate le tregue dovettero efporíí a nuovo cimento colle robufte forze di Spagna .• Reiìedeva per gli Venetiani nell’Hajia Chrilloforo Suriano, che con molta maturità , e de-ilrezza maneggiando gli Animi, sera introdotto nella confidenza dell’Orangese de’Principali | onde , raccolti i fenfi loro facilmente y pafsò da' difeorfi al negotio, pe’l quale defti-nati da gli Ordini delle Provincie alcuni Deputati per trat-far fecO y s’ellefero' le condrtioni d una Lega a comune dife-fa. Ma in Venetia propoila per f’approvatione al Senato, dif crepavano le fentenze j perche trà quei del Collegio Gio- xa vanni Nani fentiva ,■ che la conchiufione il differifse , creden- fiuJ. do- f che la República ? ancorché involta trà gravi fofpetti , non doveife per hora invilupparti in queil’Intereife, che portando ad una Guerra perpetua, la conilituiva in tali, e tanti difpendii, e pericoli , che de’ mali prefenti farebbe ilato peggiore il rimedio. Orò dunque in tale fentenza. Scegli £ alcun! per-vero, che la fede de Trincipi fi a un vìncolo ìndìifolubìie , e «¡IpZ%°er. che i trattati dì Leghe , come ì Matrimoniì, accomunino la