'BATISTA NANI. XXI
ingiurie private con un pubblico libello. Ma ciò baili di tal giudicio dell' Amelot, da me folo qui riferito, a fine di far conofcere al mondo , che non è il Nani fi parziale alla Francia', come l’hanno contra ragione gli Spa-gnuoli imputato, mentre gli fteffi Francefi, fe a ragione o a torto , io qui decidere noi voglio, hanno pretefo, che nell’Iftorie di Iuilegganfi cofe non poco offenfive della loro nazione.
  Ma dall’accufe degli ftranicri paffiamo a quelle che uno iteiTo Veneziano diede alla fua Iftoria, ufcita appena delle ftampe la prima parte . Egli è Marco Trivifano, non tanto celebre per più opere datein luce, quanto per
lo	titolo acquiftatofi di Amico Eroe, ahe fempre coftumò porre in fronte a Catte le cofe da fe pubblicate. Non molto adunque dopo cominciatoli a leggere il primo volume di quella, comparve un foglio, fenza efprelfione di luogo, di ftampatore, e d’anno, con quefto titolo : Giuflo rifentimento di Marco Trivifano l’ Amico Eroe per f omiffione toccante il proprio intereJJ'e nell’ IJlo-ria d<lfIllu/lrifr. & Eccell. Signor Cav. Battifta Nani, Proc. di s. Marco. Ma quella fcrittura null’altro contiene, fuorché alcune fue private doglianze contra l’iftorico, per non avere mai ne’ fuoi libri fatta parola della celebre fua amicizia con Niccolò Barbarigo; della domanda fatta da Carlo I. Re della Gran-Bretagna, per mezzo del fuo ambafeiadore, al noftro pubblico , del ritratto de’due Amici Eroi ; dell’orazione da fe fatta nel maggior Coniglio, allorché vi fi trattava la gran caufa della regolazione del magiftrato de’Signori Dieci; delle fue azioni nel Friuli, durante la guerra che v’ebbe la Repubblica con gli Arciduchi d’Aullria; e finalmente dell’accufa da lui data fronte aperta, per mero Telo della publica libertà, e a cimento della fua. fteffa vita, contra Domenico Molino, innanzi al tribunale fupremo degl’ In-quifitori di ftato, nel qual magiftrato allor anche troYavafi Giovanni, padre di Bati/la, l’iftorico .
  Non oftante però tutte qnefte accufe, e non oftante che di molta riputazione foffe degli avverfarj il nome ; fu fempre tenuta quefta Iftoria in un fommo pregio, e la fteffa Francia, la quale , mediante il Sig. delKHoufsaie, n’ ha fatte le più gravi doglianze, ha nulladimeno voluto leggerla nella fua favella. L’Abate Francefco di Tallemant, di cui più fopra s’è ragionato, appena comparve in pubblico la prima parte, diedefi a lavorarne una traduzione fraucefe, la quale, divifa in quattro tometti in 12. fu in Parigi flampata l’anno 1679. e di poi l’anno 1682. nella fteffa forma riftampata in Colonia, con quefto titolo: Hi/loire de la Republique de Venife, par Bapti-fle Nani, ec. E quefta feconda edizione è affai miglior della prima, ricavan-dofi dalla prefazione al lettore, che ’I traduttor l’ha in più di ducento luoghi corretta. Dallo fteffo traduttore quefta prima parte fu dedicata a Mon-fig. Francefco d* Harlay di Chanvallon , Duca e Pari di Francia, e Arcive-feovo di Parigi. Alla dedicatoria fieguc un’ altra lettera del traduttore al Nani, con cui gli partecipa l’impreflìone della fua traduzione, dando molte Iodi all’autore e al libro. Scufafi, d’avere fpeffo divifi i periodi , imperocché la lingua francefe, non così lunghi, come l’italiana , gli ammette. Vi fi legge appretto, traslatata anch’effa in francefe dal medefimo autore, una lettera del Nani, con cui ringrazia quell’infigne letterato , dell’onore fattogli, traducendo il fuo libro; lo avvifa d’alcune poche mutazioni da fe fatte nella terza edizione della fua Iftoria; e gli dice, chela feconda parte farebbefi già polla fotto il torchio, fc i molti e gravi impieghi addoffatigli
dalla