16} 5 fotte /’ /«-fegne di quel Duca fortiti i Collegati ’« Campagna. eon ag- grefiloni, fecondate da Parma. per la tema confu-fone il Milanese . i cui Popoli (t [al vano nello Stato della Republica . generofa pel trafeu-rar F opporr t unità de ¡li acqui/li , ajfediat# Valenza . eh* con vigore fi difende, 550 DELL* HISTORIA VENETA alcuni temperamenti ; ma il Senato lafciò cadere in filentio l’inftanze. Dunque nel Piemonte i Collegati , nel Mefc d‘ Agofto ufeiti in Campagna, tenendo il Duca Vittorio della Lega il Generalato fupremo , & il Chriehì comandando 1’ Armata Francefe , paflarono la Sella, occupando con molto empito jl Forte della Viilata, e le veftigia d’alcune antiche trin-cere. Nel tempo medefìmo dal Duca di Parma fpinte oltre al Pò quattro Compagnie di Cavalli con mofehettieri ingroppati , fù fatto Taccheggiare Codagno, per isfogo di private vendette contra la Cafa Trivultia, alla quale appartiene la Tetra. A quefte invafioni, Se al timore di maggiori difaftri confufi i popoli 4el Milanefe fuggivano a fchiere , per ricove-rari! nello Stato de’ Venetiani, con quegli haveri, che il tem-po , e la comodità permetteva , ò pne la ftima perfuadeva af-portarfi. Veramente, fe anco la Republica haveffe dal fuo canto aggredito, pareva, che non reftaffe più riparo, nè fcampo. Onde la moderatone di lei veniva efaltata da molti : & il Rè Cattolico fteflò a Giovanni Giuftiniani, Ambafciatore, con-fefsò, Di riconofcere la confervation del Milanefe, dalla Genero/ita del Senato, che, non provocato corrìfpondeva , con-fervando ne loro pericoli amicitia con quelli , de quali non baveva altre volte nella loro maggiore potenza temuti gli odiì, nè tollerati i fofpetti. Il Chrichì, dopo varie confime, po-fto F alledio a Valenza, credè;, acquietandola, aprirli la porta del Milanefe , goder’ i comodi di buon tratto di paefe oltre al Pò, animar’ il Duca Odoardo , e niente meno Vittorio ad operare, & a congiunger le forze. Supponeva egli dover riufeire breve, & efpedito l’acquifto, non ottante qualche rinforzo, dagli Spagnuoli introdotto. Ma prefto s’avvide , che da prancefco del Cardine, Governatore, bravamente difefa, il richiedeva più valida Armata, per efpugnarla. Il Duca di Parma con quattro mila Fanti, e mille Cavalli , paifato pel Tortonefe con grandiffimo fallo, per haver battute in camino alcune truppe Spagnuole , che tentarono d’impedirlo ? gli fi haveva congiunto. Quel di Savoja , c’ haveva prima difapprovato l’attacco, tardò molti giorni . In fine fatto precorrere il Marchefe Villa con qualche parte delle fue genti, vi fi conduife col refto, che in tutto formava un cor- (