6o6 DELL’ HISTORIA VENETA 1638 rienze di quafi tutte le Corti d’Europa) con altrettantap]a. cidezza , e coftanza refifteva, & adduceva, ragioni , trapo*. d,procura nendo tempo al furore, & infieme con defterità dimoftran. ii 5 V diritto di punire chi nella cafa altrui furtivamente trioni. ard/fce ì ingreffo. Allegava le Capitclationi, i patti, attribuendo elei male accaduto la colpa d Comandanti Tiorbe, /chi, perche haveffero contra la pace prefiato ricetto d Cor-fari: an%ì chiedeva, che foff ero quefti efemplarmente puniti, come rei d bavere per infatiabile cupidità delle prede, fprt^. %ando gli ordini d Amuratb, divertito il camino , e violato gpprefi da " Dominio cl un Trincipe, amico della Torta Ottomana. In que' Barba- effetto, fedati gli animi, poco appreflo detestavano molti 1' imprudenza , e la temerità di coloro $ anzi fu in Algieri condannato , come tranfgreifore delle fue commi filoni, Alì Piccinino ( fe in poter di quel governo giungeffe ) a perder la eh mag- tefta . Gli Ambafciatori degli altri Principi di Chriftianità prc-*pnfZfi'ja- fentarono uniformore ierittura al Caimecan, con acerbe in-ve£t'vc contra gli fteifi Corfari, per gli danni rilevati da qua-Potentato lunque Natione, che praticava i Porti Ottomani, ancorché °adfJZà amiciffima della Porta onde , approvando per giufto il ri« nfatto ali,, portato caftigo , inoltravano d’intereffarfi nel foftenimento nonna del ^jj. QpCrato ja’ venctjani » Parve pertanto , che dal Divan 1\iìdfaìl* ^ Partec’Pa^e al Rè con qualche moderatione il fucceifo. Ma daii'alt/* con altrettanta acerbità l’efcgu irono la Sultana Madre , e 1’ Starne!,*!' altre fendine del Serraglio perche, ò da’ donativi de’ Corfa-fentendoio. ri corrotte, ò cupide, che, per efercitare più da vicino l’autorità , e godere delle confucte delitie, fi reftituiffe quanto prima al- Serraglio , operarono tutto, affinché , abbandonate a\onfiHi 9 l’imprefe remote di Perfia, portaffe da quefta parte le armi delia Per. contra la Chriftianità . Si trovava in quel punto Amurath dóvemoi giunto a’ Confini Perfianidove defunto Bairan , Primo Vi* £fuft “uifc,- i'r » huomo di fpiriti moderati, e naturalmente alieno dalle gn Mebr- querele , haveva foftituito Mehemet, Bafsà di Diarbechir, melbuom, più fuperbo, & inquieto . Incontrava coftui meglio nell’ in* adattato ah clinationi del Rè, con la ferocia refo terribile a’fuoi Mini* ‘d/fuoGe- ftri, & a tutti j perche fotto fpetie di militar difciplina sfo* "i*' gava indiftintamentc la crudeltà per leggieriffime colpe, in* lerendo tal’hora di propria mano horrendi fupplitii. Abbor* ri»