LIBRO DECIMO. 59? Mantova; la Tullerie, perche nell’ Ambafciata di Venetia il Signor d’ Hufsc gli era flato foftituito, ritirandoti a Padova aditolo dicurarfi, e quello della Tour, come per divotione, viaggiando a Loreto. La Principefla, godendo d’haverfi allontanata la loro affiftenza, inviò il Conte Arrivabene , Tuo primo Segretario di Stato, a Venetia , per far fapcre al Senato , che non havrebbe, per molti difgufti, che pretendeva , più ammodo la Tour j anzi, havendo ella ail'unto il Generalato dell’ armi, non teneva bifogno d’altro foggetto di quella natione , che le dirigetfe. Si doleva, che al Montiglio fotfe ftata in Cafale per ordine de* Miniièri Francefi tagliata la tetta j e che fi credette in Parigi, lei non folo etfer confapevole, ma autrice della divifata traditione della piazza. All’incontro il Signor della Tullerie, ritornato in Mantova , follccitava , che allontanata il Marchefe Guerriero, nel governo di Porto riabilito , & anche quel della Valle , creduto partecipe dell’ intelligenze , in Cafale fcopcrte. La Principerà, delle trame proiettandoli ignara , rigittava l’inftanze , come aliene dalla libertà di lei, e dalla dignità del Figliuolo . Non s’ acquietava la Tulleric ; ma, fentendo in fine dichiararti dall’ Imperatore , c’ haverebbe fpe-dito a Mantova un fuo Commifiario , fe più lungamente vi fi trattene! e l’Ambafciatore Francefe, partì, lafciandovi il Conte Bonzi Fiorentino, per Refidente. I Venetiani, vedendo, che i torbidi potevano in fine prorompere in peggiori accidenti, rinforzarono in Mantova il prefidio, fino a mille cinquecento Soldati $ & altro numero ne fpinfero a’ Confini, per prontamente introdurli, fe il bifogno portaife. In que-tto tempo accadde notabile incontro frà le Galee delle due Corone su 1 Marc. Rodrigo Velafco con quindici delle Spa-gnuole sbarcò militie al Vado; indi partito, fùcolto dirimpetto a Genova dal Signor di Poncurlè , che con numero pari lo feguitava. Fù fanguinofa la pugna , feparandoti con numero , fi può dire, pari de’ feriti, e de’ morti, ma con perdita dif-ugualc de’ legni ; perche i Francefi ne conquiilarono cinque, c tre gli Spagnuoli. Non pareggiava però tal’evento i fuc-cclli dell armi, che riufeivano altrove, ò deboli, ò avverti ; impercioche, portatiti contra Sant’ Omcr i Marefcialli di Sciat-uglion, e della Force, il Principe Tomafo, prefo un fitoop-H. TSLani T.l. P P por- té3S partitale F rance/!. cote godi-mento dilla Principtf-f*- che rappre-ftnta al Striare ha ver’ a/funto il G encr alato dell’ Armi , ad efclufio-ni de' F Tartufi. che non gli »[colta. con gli fiejffì dichiarando/t Ct-an . prevedi rido la pu-ilica all' occorrenti per quello Stato. /’ Armati fitali affrontando/! 'n q uè fio mentre di , contn a Genova.