LÍBRO UNDECIMO, 619 t'a e poco gradita per gli difgufti, ad altro non fervi, che 1639 a dar cambio in Vienna, e in Madrid a gli Ordinarii, il pe-{0 della mediatione , quafi tutto cadendo fopra gli Amba-feiatori de’ Venetiani. La tregua fù da quefti a dirittura in Francia, & in Spagna propofta ; ma s* incontrò la folita dif-crepa nza ; perche il Richelieu la defiderava di otto, ò dieci adopera la anni, e che ogn’ uno reftaffe al pofleflb dell’ occupato ; e 1’ Kepuhl,(a‘ Olivares la pretendeva per breviilimo tempo, a folo fine di maneggiare la pace , overo, fe doveiTe durar lunghi anni , che fi rendeifero le conquide. Nè meglio forti la fofpenfio- c*mt per ne dell’Armi per Mare, che fù parimente propofta, per da- £¿¡£1 re a’Turchi qualche apprenfione : perche effendo le intento- metttrrorni non meno, che gl' interefli diicordi, qualche inclinatone, ,ÌUp,rmM,t che vi dimoftravano gli Spagnuoli, diede argomento a’ Fran-cefi di rifiutarla, credendo che quefti fodero indotti all’ af-fenfo da debolezza, e dal timore de’ loro Navali apparati . Dunque nel corfo di tutto l’anno corrente nient’ altro fi fpun-tò per la pace, fe non che l’Imperatore ad inftanza di Giovanni Grimani , Ambafciatorc della República , accordò al Palatino il Salvocondotto, per inviare fuoi Miniftri al Con- ctfan u gredo. Quanto a quello degli Spagnuoli per le Provincie d’ Olanda, dopo havere il Cardinal’ Infante per più mezzi va- p*t*ti*o. namente cercato d’introdurre con loro trattato , 1’ efpedì , ma non fu punto accettato; perche , efprimendo di conce- ««»Riderlo A’ Deputati delle Provincie unite de’ Paefi badi , pre- Ów^L’ tendevano quefte, che fi dicede , A gli Ambafciatori degli Stati Generali delle Provincie unite de’Paefi baili: e fopra »«/’ /»jétale contefa fi versò lungamente , non affentendo la Spagna *'• al caretterc d’Ambaiciatori, per non autenticare la loro Sovranità, ma volendo più todo lafciar’ in bianco la qualità , ac-ciochc a loro talento vi foflc da’ medefimi Stati inferita. Nè uftistìji meno ciò piacque all’ Olanda ; onde trafeurati i pericoli del- P,r ,a?10 * la República, le minaccie, e gli apparati de’ Turchi, tanto Abbandono. è lontano, che fi facilitaffe la pace, che anzi dubitarono al- lecui m.a~ cuni, che dall’ applicatone de’Venetiani alla parte del Mare TrlttZni || promovefiero affai i difegni de’ Principi di perturbare l’Ita-ha. E veramente patì ella ftrani, e pericolo!] accidenti; iin- »«f** «»-percioche, giunto nel principio dell’ anno di Fiandra il Prin- EXf'*" ci-