LOCALITÀ di Vraka che ritengo possa essere, per una contrazione di parole comune a queste popolazioni, la cercata «Veronizza » o «Veronica». Padre Cordignano identifica veramente a sua volta Vraka colla chiesa dei SS. Vraci (S. Medici Cosma e Damiano) nominata nell’atto di donazione di re Duscian del 1348 : ammessa l’identificazione, Veronica e poi Veronizza potrebbe essere ugualmente la corrotta trascrizione italiana di Vraci o Vraka. Bolizza infine menziona «Vuraka» con 20 case tra Ruse (Russi, oggi quartiere di Scutari) e Gril che senza discussioni possibili corrisponde a Vraka. Bolizza, p. 303. - Acta et diplomata, II, n. 46. - Degrand, p. 82. -Cordignano, 1929, p. 229. — PP. Gesuiti, p. 26. - Nop^sa, Nordalba-nien, p. 213. Verti (Verlz, ree te...). L’ubicazione di « Verli » sulla nostra carta, alla sinistra del Prroni That, e l’assenza di altra località di tal nome spingono a ritenere che «Verli» si debba leggere «Verti» e che si tratti della località di Verthi o Vrithi, su un altipiano di 900-1000 metri a nord del Prroni That, ai piedi del monte Velecik, capoluogo della tribù di Shkrelli e residenza del suo alfiere o bairactar. Sulle carte del 1820-25 la località è pure segnata erroneamente « Verla » e Boué giustamente la chiama Shkreli. Vi abitano un’ottantina di famiglie cattoliche e vi ha la sua residenza estiva l’arcivescovo di Scutari. Boué, IV, p. 490. - PP. Gesuiti, p. 32. - Ippen, Gebirge, p. 13. Vigne. Questa indicazione di carattere agrario con un tratteggio sul terreno a linee parallele è interessante, rarissimo a trovare sulle carte dell’epoca o posteriori e anticipa sui segni convenzionali coi quali si indica, sulle carte moderne, campi coltivati boschi e pascoli.