GOLFI, FOCI, PROMONTORI ECC. 17 3 Gerama Ponta . . . La punta Gerana (1Gjerana), alta 70 metri si protende in mare tra Dulcigno e la bocca della Bojana e forma l’odierno porto Milena allo sbocco dell’emissario del lago di Zogaj. Qui era la località di « Agirano » dove erano state pescate, secondo un documento del 1354, 2.000 saracche (scoranze) e 5000 anguille. Il « sasso » figurato sulla nostra carta di fronte alla punta di Gerana dovrebbe essere la base rocciosa del promontorio stesso formato di piccoli scogli che il mare copre e scopre. Cfr. voce: « Scoglio di Pitrignino ». Carta al 75.000, foglio Dulcigno. - A eia et diplomata, II, n. 719, nota 3. Medua. Porto, capace di gran navilij. Nei suoi Commentari della guerra civile Giulio Cesare menziona il porto di «Nymphaeum», distante da Alessio 3 miglia (km. 4 1/a): è il porto di Medua, piccola insenatura ai piedi del Mali Rencit. In un portolano del 1313 incontriamo per la prima volta il nome di «Medea», poi in un documento ragusino, poi in una carta del 1426. Gli albanesi chiamano il porto e la località Shnjin (S. Giovanni), ma il nome di Medua si ritrova nella toponomastica locale in Ishulli i Medes, isola di Medua, tra il Drino e il mare. Infondata è l’opinione che il profondo laghetto littoraneo di Saka, costeggiato dalla strada Alessio—Medua, sia l’antico porto di Medua: comunica col mare per un tortuoso emissario e quando non era ancora formata la duna che lo rinchiude a occidente era esposto a tutti i venti. « Porto capace di grandi navilij » secondo Coronelli; s’intende di « grandi navigli » dell’epoca: vi erano qui tre o quattro piedi d’acqua, scrive il minuzioso Bolizza, gli stessi fondali d’allora della foce del Drino. Il porto, d’altronde, fino a epoca recente, non aveva alcuna importanza commerciale