if; 9 tb 'fidi-JtTtVt . rinforzata èli nuovo prefitto da' Venetiani. in flato di lungamente rifili tre . (ombattu-ta però dall’ affetto di' Terrieri . inchinati m Crfart . a ver fi etI nuoto Padrone. col quali Jfabilifconfi dalla Rjpulite a i luoghi per h difeje . 426 DELL’ HISTORIA VENETA doveva ridurfi lo sforzo dell’attacco, e la cura della difefa. E’ Mantova, per natura , di fortiiììmo iìto. 11 Fiume , che nella fua origine fi chiama Sarga , ufeendo dal celebre Lago di Garda, prende il nome di Mincio, e pafl'ando per mezzo Pcfchiera, poco di fotto entra ne’ Confini del Mantovano Ivi, dove rifiede la Città, ftagna in un Lago, formato dall* arte in quei tempi, che le principali Città dell’ Italia, lacerate da inteftine difeordie, gemevano fotto la tirannide de’ par. ticolari Signori. E’perciò Martova, incinta dall’acque , in mezzo di molte paludi. Alcuni Ponti 1’ unifeono al Continente $ i due più lunghi terminano, l’uno al Porto, eh’è una Cittadella con ben regolati Eaftioni, l’altro al Borgo di San Giorgio, di molte Cafe comporto, ma di poca difefa. Appresta quefto ponte fiede il Cartello, congiunto alla Città d’ antica ftruttura , e parte dell’ ampiffimo Palazzo de’ Duchi . Dove più alla Terra ferma s’accorta, tre altri ponti minori, chiamati della Predella , di Purterla , e del Thè, fervono ad altrettante porte con qualche picciola Ifoletta di mezzo, dc-ftinata alle delirie de’ Principi. La Piazza perciò non fi credeva facile ad cfpugnaifi, le Artiglierie non potendo , che di lontano percuotere , gli approcci non s’accollando alle mura, nè 1’ ampiezza del Lago tollerando circonvallatione sì rtretta , che non reftaflero aperte molte rtrade a’ foccorfi. Il recinto me-defimo delle muraglie era flato con nuove opere egregiamente fortificato j & eflendo quafi annichilata la militia del Duca , fù accrefciuto il Prefidio da’ Venetiani, oltre a’ quattro mila fanti di già inviati, con altri mille a piedi, e cinquecento a Cavallo. Si credeva la Città in iftato di confumar gl’ inimici , e di dar tempo a’ foccorfi , che pure s’ attendevano dalla Francia . Solamente gran dubbio nafeeva dall’ animo degli ha-bitanti, propenfi a gli Aurtriaci ; perche, fotto il Dominiod’ un Principe grande, alcuni imaginandofi quiete, altri figuran-dofi premii , tutti abbonendo i mali prefenti, e le imminenti calamità, deteftavano il nuovo Signore, che ne pareva cagione . Quanto a gli altri luoghi del territorio , fù ftabilito col mezzo di Giovanni Martinengo , Sopraintendcnte dell Artiglieria , inviato dall’ Erizzo a Mantova , per rivedere le for-tificationi, che il Duca con fuc militie guardafle Governolo,