LIBRO UNDECIMO. 611 bancabili i Turchi, con gran tronchi di palme , delle quali abbonda il Paefe, alzarono uguale al terreno la fofsa . Volle all’hora Amurath, annojato, che il fangue il fpargefse così .lentamente , dar generale afl'alto , e con un empito folo sforzare ambiduc i ripari. Scelto il giorno, nel quale la Natività del Noftro Signore fi celebra da’ Chriftiani, & era il quarantèiimo dcll’afledio, ordinò, che da due partila Città s’affabile. Voleva egli in perfona guidare le fquadre ; & appena da’ principali Bafsà nè fù divertito, con folenne prometti d’efporfi, e fagrificare loro ftefìi la vita , pur eli’ egli fi riiparmiatte . Dall’ un lato il Primo Vifir prefe l’attunto , e dall'altro Murtaffà. Quegli , tentato indarno ogni sforzo , fopra un cumulo di Cadaveri reftò trucidato . Quefti, vedendoli morti a canto qua-fi tutti ifuoi, prefo in mano con furore uno degli Stendardi Reali, falì la muraglia, e ve lo piantò. I foldati Io fegui-rarono con grande ardire, e morti alcuni Permiani, entrarono nella Città . Ncffun’ altra difficultà incontrarono nell’ apririi la ftrada in più luoghi; perche in uno vinti i difenfori,ab* bandonarono tutto. I Turchi, profeguendo, penetrarono anche il terzo ricinto con la ferocia, che non folo la natura , e la vittoria fuggerivano, ma lo fdegno, & il fangue. Recarono dentro la Città trucidati indiftintamente gli armati , e gl’inermi, gli habitanti, e i foldati, prefervatofi folo in vita con pochi altri 1 Governatore Perdano, per contentare il fatto d’Amurath , e decorare il Trionfo. NeH’attalto, che durò lungo tempo, eifendoii oftinatamente, e con molto valore combattuto con la Sa bla alla mano, perirono trenta mila Turchi, e fi trovarono più di diecimila feriti . Raddolcito l’animo dalle lufinghe della gloria , e di sì nobile ac-quifto, lafciava Amurath da infolito fenfo di clemenza rapir- ii, ordinando , che fi terminatte la itrage , & agli habitanti fi perdonatte la vita ; quando dimoftrandogli Muìtaffa, attuino lubito in premio del fuo coraggio al porto di Primo Vifir, quanto verfo popolo così numerofo, e nimico fotte per riu-fcirc la pietà di pericolo, mentre, allontanato l’Eiercito , potrebbe un giorno il prefidio reftar fopraafatto $ lafciò, eh’ altri ventiquattro mila huomini foffero trucidati. Così Babilo-nia cadè, infieme perdendo quel vanto, che le dava la fa- Qjq 2 ma 1638 per fuperar ili altri due. ordina duplicato ag-reffioni . trattenuto di ntn ar-rifehiarfi trà’ combattenti . deve riman uccifo il Primo Vifir. fa!ito intrepidamente Muft a fi a piantar /* Infegne sà io muraglie. onde non più (ojìenu-tada ripa* ri. ____ Cade ¡a Cittì jotto ’/ferro . con pochi ferbatofi V Governatore al Trionfo. mentre la pioti infoli* ta d’Amurath . tomo peri- tolofa . finifeo di defertar Babilonia .