GOLFI, FOCI, PROMONTORI ECC. 171 la foce con sabbia e limo. Il primo accenno a questa difficoltà si trova nella relazione di Mons. Bizzi (1611): « calata a S. Sergio nei mesi di aprile e maggio, una barca per uscire in mare, si stette alquanti giorni alla foce perchè il navello era grosso e carico e vi era poca acqua nella fiumara». Pochi anni dopo il Bolizza e poi nel secolo scorso vari autori ci danno le misure dei fondali della foce che qui credo interessante esporre: Bolizza 1614: 5,6 e 7 piedi d’acqua (m. 1,50 a 2,40); Boué 1840: 7 piedi d’acqua (m. 2,40); Hahn 1854: 5 a 7 piedi d’acqua (m. 1,50 a 2,40); Hecquard 1864: (metri 3 al massimo); Tesi 1888: 5 % piedi inglesi al massimo (m. 1,70); Stato Maggiore 1912: metri 1,10 a 2; ............1932: metri 1,20 a 2,20. Come si vede, i fondali alla foce sono sempre stati gli stessi, contrariamente a quanto comunemente si crede. Fino al 1914 il confine col Montenegro scendeva lungo la Bojana fino all’isola, considerata neutra, e seguiva poi il filo della corrente principale. Secondo il protocollo di Firenze (1922) il confine segue ora il ramo occidentale o sinistro del fiume e lascia alla Jugoslavia sia tutta l’isola, sia il ramo orientale o destro che pure di tanto in tanto è seguito dalla corrente principale del fiume e viene obbligatoriamente percorso dalle barche e dai piroscafi fluviali che scendono in mare o risalgono il fiume. Cfr. voce « F. Boiana ». Camozio, Carta Scutari. - Cantelli, Carta Albania. - Carta al 200.000. - Bizzi, p. 84. - Bolizza, p. 325. - Boué, I, p. 82. - Hahn, Alb. Studien, p. ili. - Hecquard, p. 2. - Tesi, p. 9. - Stato Maggiore, p. 10. Drino. (Foce del...). LafocedelDrinonel 1600 era alquanto diversa dall’attuale. Si avanzava in mare meno di oggi (1 a 2 chilometri?) e con una conformazione del tutto simile alla attuale foce