LIBRO SETTIMO. 383 certi , ftabiliti con Spadino da Novara , Sergente maggiore delia Piazza, che gli folle fubito confegnata una Porca. Ma il Marchefe CanoiTa , Veronefe , Governacore del Monferrato, e il Rivara, Monterrino, che comandava la Cittadella , fco-perta, quaii nel punto dell’ efecutione , la trafila , -difpafem celereraente gli ordini per la difefa, prevenendo l’infidie, e refiftendo alla forza . Spadino , fottrattofi con la fuga al cafti-go, incontrò il Governatore di Milano coll’ Efercito appreifo Cafale, che, fe bene vivamente trafitto per etfergli fvanita la migliore, e più pronta fperanza ; ad ogni modo , tratta la forte, & impegnato il decoro fopra le relationi del traditore, che il prefidio, ancorché di circa quattro mila Fanti, e quattrocento Cavalli, quail tutti però del Paefe , di molte cofe mancando , foife infieme con gli habitanti poco difpo-fto a fortenere per un Principe ignoto la defolatione, e gli ertremi, deliberò di tentare l’attacco . Per allettare i Cittadini, voleva egli rifpettar’il Paefe all’intorno , contenendo per alcuni giorni le militie in tal difciplina, che quafi pareva voleife più torto confervare, ch’efpugnare la Piazza . Et a punto l’effetto, fe ben contrario al fuo intento, ne riufcì ; perche in Cafale furono introdotte le proviiioni, risparmiate da gli Spagnuoli in campagna . Al comparire de’nemici fece il prefidio una groifa fortita ; ma, facilmente rifpinto, ordinò il Cordova, che s’ apriiìero le trincete , e s alzaiTero le batterie, ma contanti difetti, & errori, con quanti pafli progrediva l’imprefa . Siede Cafale fopra la dertra fponda del Pò, dove la Collina difcende, e s allarga una pianura, nella quale la Città è fituata, di buon circuito , ma d’irregolare ricinto, habitata da molte famiglie nobili, e da numero di comodi popolani. Serviva anticamente a fua difefa il Cartello, con muraglie , e Torrioni; ma il vecchio Duca Vincenzo vi piantò a pompa, & a prefidio una Cittadella di giro grande, con fei ben’inteiì Baftioni, che con due fila di muraglie s’unifcono alla Città. Contr’una di quefte appunto verfo il Pò, che all’ hora alquanto diicorto fcorreva, ma poi, mutato Alveo , s’ approiìimò alle mura, drizzò Gonza-Ics gli attacchi, e le batterie, ma fiacche, e lente, di modo che gli alfediati poterono coprire con mezze lune , e piatte- for- 1618 avarienti-dofi'nque-Jio mentre il Cordava contra Caíale . fottratt» all' orditagli trvdigio-ne . end' egli con infidio-fo rifpettt pertafi[ott» la Piana. Dffcrittio* ne della Mede/ima . con batterie al fatevi dall' Inimico . di nejfun pregìu ditto a' Oifefcri.