LOCALITÀ 49 Casa del Vescovo di Scutari. Nella località di Kegula, sulla riva destra del Rjolli, a sinistra della strada da Vitaj a Cokaj, sede ora della chiesa e della parrocchia di Rjolli, si vedono alcune rovine di mura che la popolazione ricorda essere stata la casa del vescovo di Scutari, Mons. Bogdani. A mezz’ora in alto sul monte la « Shpella Bogdanic », un’ampia grotta che secondo la tradizione gli serviva di rifugio in epoca di persecuzioni. Qui, attorno al camposanto tuttora in uso, si trovava anche l’antica chiesa di Rjolli (ved. questa voce): scrive infatti Padre Gaspari, che la chiesa fu « incorporata nella casa nuovamente fatta da Mons. Vescovo di Scutari ». La casa era, come la precedente del vescovo di Alessio, una casa di campagna. Il vescovo di Scutari, scrive lo stesso Coronelli nel suo Atlante Veneto, risiedeva presumibilmente d’inverno nel « Castello di Trunsi » (Trushi ) mentre la chiesa cattedrale della diocesi, dedicata come sotto il dominio veneziano a S. Stefano, si trovava a Barbullushi. Secondo Hahn il vescovo si trasferì a Scutari verso la fine del 1700; risulta d’altra parte che nei primi decenni del 1800 egli aveva una casa a Jubani, ma potrebbe darsi che fosse questa la sua residenza estiva in sostituzione della più lontana residenza di Rjolli. Oggi la sede arcivescovile è a Scutari e l’arcivescovo trascorre l’estate a Vrithi di Shkreli. Gaspari, 1930, p. 605; 1931, p. 150. - Coronelli, Atlante Veneto, Geografia Sacra, pag. 18. - Hahn, Alb. Studien, p. 97. - Ippen, Sku-tari, p. 39. Case di contadini. E curioso questo toponimo del nostro cartografo, nè si vede quale interesse ci poteva essere a ricordare che qui si trovavano sei case di contadini. Dove erano situate? Nella pianura a sud-ovest di Alessio che gli indigeni chiamano Ishull i Medes (Isola di Medua) o sulle alture del Mali I Rencit di fronte ad Alessio? Armao - 4