LOCALITÀ 63 D od agni. Come per Asteja e Bognani, l’identificazione di Dodagni non può essere fatta con sicurezza. Una similitudine nella desinenza mi porta soltanto a esprimere il parere che si tratti dell’odierno paesello di Kokdode 0 Kokdoda sulla sinistra del Drino tra Agripa Gurit e Fierze a 730 metri con una popolazione di 175 abitanti tutti cattolici. Osservasi d’altra parte che nello stesso luogo figura sulla carta del Cantelli una località denominata « Bodagni », il che rende ancor meno sicura l’identificazione con Kokdoda. Cantelli, Carta Albania. - Carta al 200.000. - PP. Gesuiti, p.36. -Nopgsa, Nordalbanien, p. 145. Dolcigno, Olchinium, fabbricato sopra vivo sasso. — Dolcigno ha soggetti 15 villaggi, che numerano 100 (1000 ?) case, 2000 combattenti, 500 cattolici, 2000 serviani, 3000 turchi. Dulcigno è un’antica cittadina marittima fondata, racconta Plinio, dai Colcidi, popolazione delle coste del mar Nero. È-stata come Antivari in possesso di Venezia dal 1402 al 1571. Passata ai turchi fu assegnata nel 1880 al Monte-negro ma la popolazione è rimasta albanese nonostante 53 anni di dominazione slava. Il nome albanese di Dulcigno è Ulqin. Già tutta raccolta fra le sue antiche mura sopra un promontorio, la città si è ora estesa a sud verso la marina. Le colline tutt’attorno sono piantate di ulivi, ricordo dei veneziani che non pagavano, come si racconta, uno zecchino per ogni ulivo piantato ma imponevano a ogni famiglia di contadini di piantare un certo numero di ulivi all’anno, pena una multa. È 1 unica città albanese che dispone di una piccola flotta di velieri (molti dulcignotti sono rifugiati a Scutari e trafficano ora coi loro velieri in tutto l’Adriatico); in altri tempi 1 marmai di Dulcigno erano temuti e perseguitati pirati. Bolizza, p. 297. - Pouqueville, III, p. 287. - Hecquard, p. 41. -A età et diplomata, II, n. 770. - Baldacci, Albania, p. 223.