1639 lafcia r Ammin i-ftratiom alla Mairi, & al Pri -r»o Vifir. / paffando-ni la J(ipu-blic a i folii i affitti ii congratula• ti ohi . Trancifi ptr li luti- gbt\\i H Turino hanno campo ii fortificar! la Cittadella . accordati-iofi ptrciò ial Pontifìci* una triegua. foco ufana ai ^ amenità lt Coroni. bincbi la Trancia fi n' approfitti mila Borgogna , i nell'' A¡-fatia. rifultan-detti maggiori ac enfi a! Ltgants. da' rifen, t¡menti ii Corti. /¡¡molata ali'o/cupa-tii» ii Cafa lo. 63i DELL’ HISTORIA VENETA la prigione all’ Imperio, nuovo a fc fletto, non che a’ nego, tii, ne lafciò alla Madre, & a MuflafFà, Primo Vifir, la di. rettione. La Republica , conforme al folito , gli deflinò a con-gratularli, per Ambafciatore Straordinario , Pietro Fofcarini, & al Bailo diede, per Succeflfore, Girolamo Trivifano. Ve. ramente a quella mutatione di governo in Coilantinopo-li, parve che la Chriilianità refpiraife ; ma poi fi conobbe, quanto fiano ciechi gli humani giuditii, e che, dove prevale la forza, fi renda ella più formidabile, fc non viene dal-la ragione corretta. Ciò fi riferba agli anni feguenti. In Tu-rino le dilationi havevano dato modo a’ Francefi , a’ quali la DucheiTa haveva afTolutamente rimeifa la difefa della Cittadella, di meglio prefidiarla, e munirla: onde refa più difficile la pace , perche- cadeva la proporla de’ Principi, che in-fieme con la Città la medeiima fi guardale da’ fudditi, confidenti ad amendue i partiti , riufeì finalmente al Nuntio d’ accordare una tregua da’ quattro d’ Agoilo fino a’ ventiquattro d’Ottobre , che fù puntalmente efeguita in Italia , benchc in Francia , & in Spagna foife con fenfi uniformi, ma per cau-fe diverfe, riprefa. A’Francefi tuttavia fu di molto profitto; impercioche il Duca di Longavilla con le militie, deftinate per l’Italia , potè nella Borgogna , e nell’ Alfatia fare non if-prezzabili acquifli ; onde tanto più ne fù in Spagna biafimato il Leganes, quanto che, oltre all’ arreflare la fortuna nel più bel cojiiò delle profpcrità , & al trattenere in Italia impegnate le forze, dava modo al nemico di rinforzarli, e di ritrarre d’ altrove profitti. Fù dunque da Madrid efpedito il Marchefe della Fuentc a Milano , accioche , rimproverato l’errore al Leganes , efficacemente gli commettcfie d’applicarfi a Cafale , lenza la cui conquida chiaramente l’Olivares fcrivevaynon eflerfi alcuna cofa di momento con tanti progreffi efeguita. Ma in Italia le cofe non procedevano con le facilità , che di lontano il Conte Duca fi figurava; perche, tentandoli quella piazza, potevano molti Principi ingelofirfi , e per ufarvi la forza, conveniva pervaderne il Principe Tomafo, il quale, fc per dubbio , che la Cittadella di Turino cadeiTe in mano a gli Spaglinoli, haveva precipitata laconchiufione della tregua, e sforzato il Governatore di Milano a preflarvi l’affenfo , non er*