522 DELL’HISTORIA VENETA 1633 vevano appreffo la República interpolila la loro parola, che "rhtimidi ^ e^etti°ne doveife feguire in quel foggetto, che più alla ftef. quella Cor* aggradifle. Ma il Senato, conofcendo poco ilcuro, e me* "• no decoroio continuare il negotio, fofpefe il parlarne,, interdicendo però al Nuntio Vitelli le Audienze, & al loro Am-fbafeiator Contarini prohibendo di prefentarfi al Pontefice . Senato ogni Fù pur’anche interrotta la negotiatione ,, che il Duca di Zfpon'tlfi- Chrichì, giunto per nome del Rè Lodovico a Venetia r ma-te. " neggiava con Battifta Nani, e Girolamo Soranzo Cavalier' , Z!nt*Pq«ei- e Procuratore , Deputati dal Senato per aggiuftare le diffe-la con u de’confini tra quei di Loreo , e d’Arriano. Corona , frettante alla deci-fion de’ Co* fini. Anno MDc xxxiv 1^34 Al medefimo Duca fù la República fortemente pretta-Scalciati* ta » affinché di concerto con la Corona di Francia fi da Lodovi- moveflero di nuovo 1’Armi in Italia. Ma, benche le di lui ‘i°ftj"™i- inííanze vcniifero poco appreffo rinforzate dal Signor della j*raí,T r Saiodie, fpedito dal Rè con gli fteffi progetti d’unione, e di \} corri- guerra, il Senato però, non volendo dipartirfi dalla prefitta fnvfti^aiu neutralità, corrifpofe a gl’ inviti con eshortationi alla pace , Pace. che , ciTendo il maggior benefitio del Cielo doveva eifere fcìuftando più torto promoffa, che difturbata dalle profperità , che la gn altri Corona godeva . Con gli altri Principi paflavano , così i Fran-Pdubiar’a?fi„ cefi, come gli Spagnuoli, con tanta premura gli offitii , ri-indipnden- cercando dichiarationi precife, fenza ammetter neutralità, che y. giuftamente s’adombrarono alcuni, cercarli dalle Corone non meno pretefti alla guerra , che compagni nell’ armi. Per que-fiwoiw. fio il Gran Duca, più de gli altri commoifo, inviò 1’ Arci-àf ipZ' vefcovo di Piia alla Corte di Roma a proponere una Lega ufice unT trà’ Principi Italiani a comune difefa, per bilanciare la poten-c'ran^Du* za degli Stranieri, & opporfi a chi prevaleife. Ma queftayol-«. ta ancora, come Tempre, combattendo gli affetti con gl’ inte-reffi, molti reggendofi con feparati configli, e Credendo più compatibile l’unione con gli Stranieri,, che co’domefiici, frani la propoita nel fuo principio trà le difficoltà d’introdurla . I Genovefi in quefto tempo , per gli palTati accidenti amareggiati da’ Miniftri Spagnuoli, & hora per la decifrone, fat-