498 DELL* HISTORIA VENETA i6^i rirlo. Appiicatoil egli nella Moravia ad ammaliare I’Efercito Ài',#* }’ adempiè facilmente, concorrendo al fuo grido, e al firn raccoglie r . , f, . rii- *t o re • ^ ^ genti ¡n ioldo d ogni parte ioJdati. Ne il Sallone mai lo fturbò, in- ™lrnVìmp,. tento folo nella Bohemia, e nella Slefia a gli acquifti, eVor. Ut» dai fe anco defiderofo, che qualche freno il poneife a gli fmj. Sa£Zì furati progreffi del Rè Guftavo. Cefare a’ Principi Cattolici FjoMru”rre dimandava iolleciti ajuti, a queft’ effetto efpedendo in Ira- per feccorfo lia il Baron di Rabata: e parendogli Caufa comune di Re- Cattolici* ligi°ne > cui apparteneffe al Pontefice coll’ efempio precor. affincV rere a tutti, gl’ inviò il Cardinal Pafman , per Ambafciator’ $Z*ftedl Eftraordinario. Mal volontieri fi fentiva Urbano prelfato , per- (ce che le inftanze non dovevano elfer dilgiunte da rimproveri, oi'Ponufi- e protefte j perciò, fcanfando d’ammettere tale Ambafcia* hìbJiodi ta’ aUc§ava> c^e il Cardinale, infignito delk porpora , e del f\uL°in- carattere facro, non poteva nel fervitio di Principe fecolarc ilT>picgarfì. Il Pafman, huomo di profonda dottrina, e di trCon moito coftumi graviflimi, cfaggerando, che l’interelfe di Religione ^cardinale. obligava ciafcheduno , & in particolare gli Ecclefiaftici ad af-perno» fumerne la cura, & a procurarne il riparo, fi dichiarò, che, ft’i'prejlu- fe la Dignità, ò 1’ habito gl’ impedire 1’ efercitio di quel Mi-dtt,v -cf4 nifterio, rinuntiava, e deponeva ogni cofa, pronto a parlare rìjeiutldì anco in camicia, purché alle neceffità imminenti della Chie- ljtTJperVcb* & Cattolica fi orovedeife. In fine conofcendo Urbano, che /’sfolti- l’cfcludere l’inftanze riufeiva più grave, che ’1 non efaudir-HuoTro' le, l’ammifei & udì chiederli con efficace eloquenza foccor-fo, come a Pontefice, e come a Padre ne’ pericoli della Re-Srf£.' ligione, e nel! urgenze de’ Figli. Verfarono le di lui prime r°Erahf‘r 1« feufeper l’erario povero, e per l’impotenza, che votida'di- principalmente nafeeva dall’havere in quelli ultimi anni 1’ r Armi Alemanne inopportunamente velfata l’Italia, & obli* plr ¡acbiel gata la Chicfa medefima con molefte gelofie ad eccellivi dif-ft!dl?n' pendii . Onde, pungendo gli animi , più tolto che fodif-Aujinaci. far’all’inftanze, i Miniftri Auftriaci deliberarono d’unirei fìrlccn’fre- Cardinali Sudditi , e gli amici , che tenevano in Corte , «m* car- per aftringere il Pontefice col rolfore, e con le premure . /luV. Perciò il Cardinal Borgia nel Conciftoro coll’ afìiftenza d'ai» che finn. trj cjje vollero oftentare inclinatione a gli Auftriaci, am- gotto tft j ^ * concijiero moni ’1 Pontefice, e gli prefentò una protefta in fcrittura «Pontefice. quali