itfjO induca»» Ferdinanda m fpa-gli*rfi paca meno , cha delle Mtli-tie tutte. tan intal-Itrtnx* del Valftain. thè gliene rapprefenta i pregiudi-rii. con ferte msjfima. cer.fìjlìan- dolo a con-durili nel Voto coll' Armi. in* non dategli orecchie . ¿•fi richiede!é re-ftitution del ctmtn. de . 470 DELL' HISTORIA VENETxA ne di Ferdinando concorfi / Anzi, uniti i configli con gli Ecclc-fiaitici, fece credere, che deporto il Valftain, e richiedi del loro parere a chi confegnar fi dovette il fupremo comando di quell’ armi, che reftaifero in piedi, farebbe da loro il me-deiimo Rè d’Ungheria infinuato, epropofto. Con tali allettamenti l’Imperatore s’indutte a sbandare quindici mila Cavalli in un colpo, e poi a parte a parte il reftante, non ri. tenendo, che fcarfo numero di militie , oltre a quelle , che fi trovavano in Italia, & un corpo , che fotto il comando di Torquato Conti nelle Provincie verfo il Mar Balthico fi tratteneva . Il Valftain, non potendo fofferirlo, dimoftrava con ardentiffimi offitii all’ Imperatore il pregiuditio, che vedea ri-fultarne j mentre 1’ Alemagna , coll’ armi domata , non poteva , che col terrore delle medefime tenerli obbediente. Pre-diceva rivolutioni importanti, alienationi di Principi, e Stati j perche, ettendo di Religione divifi , molti offefi , tutti in dif-gufto, fe il giogo del Ferro fi rimovette , fcuoterebbero più fa-cilmente quello dell’ obbedienza . Soleva egli dire , renderfi impollìbile a Cefare trattenere diecimila foldati, ma facilillìmo foftenerne fin centomila ; perche le grandi Provincie della Germania , d’ ampie popolationi non folo, ma di gente bellicofa fornite, alle picciole armate contender potevano non folo i progredì, ma il vitto, egli alloggi > dove le potentilfime , facen-dofi ftrada , ogni cofa domavano , e col timore , e la forza con-ciliandofi ftima, & eligendo contributioni, potevano alimentar loro ftefte , e guadagnare inlìeme al Principe veneratione, e rifpetto. Configliava, che inoltrandoli ’1 vigore, e la sferza , Ratisbona fi cingettealla larga con una portione dell’armata, e col refto fi minacciattero gli Stati de’più renitenti, c del Bavaro particolarmente, per indurli all’ Elettione per forza . Ma Cefare , ò perluafo di confeguire quietamente l’intento , ò non credendo di potere lenza maggiori fconcerti violare così altamente le conftitutioni dell’Imperio, preferì i placidi a’più violenti Configli. Non gli dava però poco penfiero il modo di levare al Fridlandt il comando, efercitato con alìo-luto potere, e con altrettanto applaufo delle militie, quant’ era l’odio de’ Popoli. Perciò deputò a perfuaierlo i Conti di Verderaberg, e di Queftcuiberg, fuoi intimi amici, i quali a