J LIBRO SESTO, 30Ì foccorfi , che con grand’ initanza follecitavano le Provincie unite dalle Corone d’Inghilterra, e di Francia . Queita, oltre i danari nel Tuo trattato prometti, non voleva in tal cau-fa più avanti ingeririì, ottenuto Y intento di trattenere una gran parte della potenza Spagnuola in quel Paefe impegnata. Soiteneva in oltre la guerra in Italia, nè mancavano dentro il Regno inquietezze, mentre il Soubize , ò prevedendo di lontano l’affedio della Roccella , ò mitigato da quelli, che amavano divertire la Corona dalle itraniere occorrenze, ha-veva tentato d’impofleiTariì nel Porto di Blavet d’alcuni Va-icelli Reali ; e , benche il difegno non riuiciife, ad ogni modo con gran fentimento del Rè occupava l’Ifole, alla Roccella vicine, & infeftava il Mare col corfo, e la Terra con gli sbarchi. Per opporgliii , e per reprimere il Rohan , che in Linguadoca, & altrove machinava follevationi, s’unì fotto il Duca di Memoransì 1’ Armata Navale , e iì fpinfero in più | luoghi militie con non poco diiturbo delle guerre d’Italia, e de’bifognidi Fiandra. Ma l’Inghilterra iì trovava con le forze libere, e con gli animi acceiì $ perche, nel mefe di Marzo di queit’anno morto il Rè Giacomo, pareva, che eitinto feco foife il genio di quiete ; mentre il Succeifore Carlo, altrettanto frefco ne gli anni, quanto nel deiìderio di Gloria, e ne gli odii contra la Spagna, li credeva, che con la Corona del Padre aiTumeife peniieri diveriì. S’applicò egli fubi-to per Mare a un grande Armamento , col quale publicava di tentare la Spagna mcdefima, & il Capo, e la Sede della iua grande potenza ; & unitamente raccoglieva un’ Efercito , per confegnarlo al Mansfelt, affinché rimetteife l'Efule Palatino ne gii Stati 5 al qual’ effetto fottofcritta col Rè di Danimarca una Lega, gli esborfava danaro , accioche , coll’ oggetto medeiimo portando l’Armi nell’ Imperio, fenza la reftitu-tione del Palatino, e fenza la faputa fua non accordaife con Ferdinando la Pace. Ma Bredà, di più meii aflediata, non poteva patire sì lunghi concerti. Perciò , per foitenerla, applicava il Rè Carlo a mezzi più pronti, compiendogli ancora tenere le forze di Spagna ne’ Paeiì baili occupate , affin-che /fpingendoii nell’Imperio , attraverfar non poteifero il principale difegno , cher^ la, reititutioue di Federico » Dunque, 1625 che rUbi*» de ftubiti ajuti dall* Inghilterra , e dalla Francia. la qualf non gli accedente . per ¡a varia difirat-tione dell» fue Armi. ad efpugna-tione della Eccella, e della Lingua deca. congiunte coni' Armata Navale . ma quella per lafuc-ceffione dei nuovo rj , appreflatt marittime inva/ioni contra la Spagna. e per riporre negli Stati7 Palatino . collegatafi con DaniT marca.