1638 dal'a va• fluide'di- fegni contra il Cbriflta-nefimo. velfefi ad affi curar l'imperio fintra i Terjfani. eie occupano Babi-ienia. da tjfo poto di an\i untata invano . andandovifotto di nuovo con formidabili forxe. per In im- tnen/tth dogli apprefla-menti. debilitate-fi (¡utile del marj. a! quale prò vide con cuflodie di Barbare-fcbe. e/pedendo elleno all' ubbidienza podtrofi Legni . 606 DELL’ HISTORIA VENETA dell’ imperio , 1 avidità uguale dell oro , e del fangue lo rendevano venerabile* a’ Barbari, appretto i quali il terrore occupa il luogo della virtù. Rivolgeva nell’animo contra la Chriftianità vafti penfieri ; e fé nello rtetto tempo fuole ca-minar del pari la concordia de’ Principi Chriftiani, e la fede de’Barbari, Amurath iì faceva lecito violarla impune al pre-fente , che con ineftinguibili odii gli feorgeva lacerarli, & in. fiacchirfi Ma , per hora lanciandoli involti nelle difeordie, applicava a chiudere la porta, per la quale potevano i Per-fiani in più Provincie dell’Imperio Ottomano internarli. Ha-vevano quefti occupata più per intelligenza, che per forza Babilonia , celebre pe’l nome , ancorché non lia , che un’ am-matto delle reliquie , e un’ ombra dell’ antica fuperbia j men* tre i Turchi infelicemente guerreggiavano gli anni addietro co’ Polacchi. L’ haveva Amurath tentata un’ altra volta con formidabile Efercito : ma dopo qualche ignobile acquifto, indegno della prefenza fua, e di tanti apparati, dalla itagione, dalla penuria deJ viveri, e da molte altre difficultà combattutoritornò in Coftantinopoli più incitato, che dittuafo dalla infelicità dell’ Imprefa. In queft’ anno vi fi ricondutte con tale difpofitionc, che ortentava la forza di grandiilimo Principe , e la prudenza di Capitano eccellente 5 perche ad un Elercito, che fi diceva trafeendere trecento mila perfone , abbondarono non folo 1’ Armi, i Cannoni, le munitioni, ma i viveri, & ogn’altro genere di provifioni, e occorrenze,con tal’ordine, e difciplina, che la moltitudine non fi contuic in camino, e la lunghezza della ftrada , ò I’ eftefa de’ vaiti deferti non confumò la moltitudine ftetta . Sì grande apparato indebolì l’armamento del mare j onde , accioche quetto non rimanette incuftodito, & efpofto, haveva commetto a Cor-fari di Barberia di venire con le loro Galee in Arcipelago ad unirfi con le fquadre Ottomane. Coftoro erano accre* fciuti a tal fegno , che potevano horamai dominare il Mare più torto, che fcorrerlo 5 perche nel Mediterraneo 1’ Armate Chriftiane , per la guerra trà le Corone nelle fattioni, e per gli accidenti varii indebolite, lafciavano , che i Barbareicfu ogni giorno più fi rinforzattero con prede, e con {chiavi. N'efpedirono fedici all’obbedienza de’Turchi , le quali, > an-