\637 t/fa ¡ito ila’ midi fimi a Lau-ftmburg il Vaimar. tb* animo-fornente ein tjf » loro affrontato/! . ¿li metti in rotta . con altri Capi fac-tendo prigione il Virtb. e con altri Piaxx* im-paironen-'X do/idi i{be-infeìi. nell' Italia intanto paf-fando l’Ar -mi dai Parmigiano ne! Monferrato . dovi ac-qui/l »fi dalli Spa-inuoli Pontone . ebt occupano pari-nienti Hi\-\a • éf Algia-no . con molti f mfi di Mantova . ■i tfy anco filetta Repu- ÍJic* . , o’ f muli però fica te fui i "ivofieni ’/ ^egonej . 584 DELL’HISTORIA VENETA della gloria, che lo afcritfe nel numero de’ più celebri Capitani del Mondo. I Cefarei, non contenti di quetlo fuc-ceffo, per incalzarla, perderono la vittoria ; mentre a Lau-femburg, dove il Vaimar s’era condotto, l’afialirono j & egli fece apparire, quanto vaglia il coraggio di Capitano eccellente : perche inferiore di credito, e di forze , gl’incontrò, e combattè con tanta rifólutione , che gli fconfitfe , tagliando quafi tutta la gente, occupando il Cannone, e il bagaglio, acquiftando l’Infegne, e nel numero de’prigioni più intigni numerando il Verth , e 1’ Echenfurt. Rheinfeld, fotto ta quale il Vaimar fi riconduffc, fù il premio della vittoria, e poi Neoburg, e Friburg, feguitarono. Ciò tuttavia accadde nel proiiìmo anno ; ma nel prefentc in Italia trafportata la guerra dagli Stati di Parma nel Monferrato, il Leganes Supponeva grandi progrefTì, trovandoti forte di diciotto mila fanti, e cinque mila Cavalli con ogn’altro apparato. Ma dal-l’efito la Speranza non fù Secondata. Nelle Langhe da Martino d’ Aragona iù occupato Ponzone , per aprire la ftrada a Soccorfi del Mare, eia comunicatone col Finale. Gii d’As, volendo Nizza della Paglia Sorprendere , vi giunSe a tante hore di giorno, che reftò facilmente Scoperto. Non filmando decoroSa la ritirata, Si fortificò in un convento, obligando il Leganes, che per la debolezza del luogo ne Sperò breve 1’acqui ilo , a concorrervi con tutta 1’Armata . Nè s’ingannò , perche dopo quattro giorni ’1 Governatore s arrcSc , Sortendone quattrocento Monferrini, ducento quaranta Frailee fi, e qualche Cavalleria Savojarda. Indi trapalato nel Territorio d’ Arti ordinò a Filippo di Silva 1’ occupatone d’ Al-giano, che riufeì facilmente. Col Duca di Mantova, che il doleva per l’invafione del Monferrato, e co’Venetiani, che non intendevano volentieri i fuoi danni, fi giuftificò il Governatore di Milano, allegando di non etfer tenuto ad ufare rifpetto, dove trovafle pretldii di quella natone , che con le moiette, e con le gelotìe tormentava le frontiere del Milanefe . Terminarono pretto con quefto periodo 1 progreilì dell’ armi Spagnuole ; perche , ritornato di Francia il Chricht, dov’ era ftato per giuftificare la pallata condotta , unitoli con fei mila fanti, c due mila Cavalli a’ Savojardi, tentò la Roc-