LIBRO Q_U ARTO. 235 provocar’ i dilgufti , e col preferire i rumori al negotio , fo-lamente miralfe a turbare la quiete. Il Pontefice, & il Gran Duca , riflettendo , che da picciola caufa potevano inforgere peggiori accidenti, impiegarono eshortationi col Governatore di Milano, accioche dette luogo a’ ripieghi, mentre non parevano i Venetiani alieni dall ’affentire, che per all’hora quella Compagnia tranfitafle, ma fenza inferire pregiuditio alla ragione delle parti, per deciderfi poi da’ Committarii ciò, che il diritto portaffe. Il Feria deputò , per trattare con Giacomo Vendramino, Refidente della Republica, due Senarori , che furono l’Arefe , & il Salamanca j e farebbero tra loro prettamente rettati d’accordo , che il patto rimanefle libero per certo fpatio xli tempo, dentro il quale s’aggiuttaflfe quietamente il negotio, fe il Duca , rigettando poco appreflo qualunque partito, non l’haveife alla Corte di Spagna rimetto 5 e come fe altro , che’l maneggio dell’Armi non gli apparte-neffe , non bavette fpinto diciafette Compagnie di Cavalli con qualche Fanteria a tentar’ il patto per forza. Ma , trovatolo ben munito, (limarono meglio gli Spagnuoli far’ alto. Credevano molti, che nel cuore d’Italia saccendefle da quelita fcintilla un’ incendio , che prevenifle quello , che per la Rhetia pur troppo fi prevedeva imminente. Scritte il Pontefice alla Republica Brevi , & ordinò allo Scappi, fuo Nun-tio in Lucerna, che veniffe a Milano per interporfi. Ma appena egli giunfe , che fcaturendo , com’accade in tempo di gelofie , l’uno dall’altro gli accidenti, trovò, che per conte-la pur de’ Confini tra gli Stati di Mantova, e Bozzolo , flava il Feria in procinto d’efpedir’a quefto Militie, ePrefidii, il che feguir non poteva , fenzalterar’ i vicini, e commuover’ i Venetiani. Da ciò gli riufeì divertirlo $ ma per la ftrada fi convennero attendere commiiTìoni di Spagna , dove accolto il fucceffo, come meritava , più placidamente, e deputato il Reggente Caìmo a trattarne con Luigi Cornaro , Ambafcia-tore della Republica , fù finalmente coll’interpoiitione del Nuntio accordato, che la Compagnia rifpinta, fenza pregiuditio delle ragioni d’alcuno, paifatte $ poi fopra il luogo nel- lo fpatio di quattro mefi da’ Commiflarii la differenza fi ter- minaf- 16z ! con intrecci amento di fcowpiglt . / *nch nei Mantovano per con-tefa pure d1 Confini.