i t»n tee*- fione della Vedeva Principef-i* ■ (e hn le abbandona udendo ancor in Italia i Frati-cefi. i quali allo'tt centro fi dolgono, cb' ti non fi difar mi . e cn art ìfi-ticfi concerti 'nfieme convittori» fchernendt-lo. infurta tiene d'imprevi fé ¡a con-fegna di Pinarolo alla Francia . an\¡ publica! afe ne la vendita nell» Corina . 480 DELL’ HISTORIA VENETA dovanza della giovane Principefla , Tua Figlia ma in fatti per feminare difeordie, fuggerire Matrimonii, formare partiti, che dividendo la Cafa, e il governo, aprilTero l’adito a qualche fconcerto. Morto in oltre anco il Duca di Mena in Cafale nell’ età tenera del picciolo Principe fi feorgevano per la fuc-ceffione infurgere di nuovo gelofie, difegni, e fperanze. Ma il Feria con piti violenti apprenfioni convenne altrove dittra-herii i perche , quando credeva i Francefi ufeiti d’Italia , /coprì in Pinarolo il preiìdio, e l’infegne fpiegate di quella Corona. Tutto feguì in ordine a’riferiti trattati, per ortaggio de’quali ferviva il Cardinal di Savoja, pattato a Parigi fotto fpecie di complimento. Ma i Francefi, inoltrando fofpetto, che il Governatore non foife per ortervare iinceramente l’accordo , fi dolevano, che non difarmafle, e che trattenerti alcuni A-lemanni dello Sciamberg al fuo foldo, ancorché s'adducefle da gli Spagnuoli, cfler’ in quel Reggimento particolare della Corona , fotto le cui Infegne militava già molto tempo , e che nel corfo delle pallate negotiationi fattane cader mentionc co’ Miniftri del Pontefice, haveflero quefti ricavato da’ Francefi in voce, non intenderfì quello comprefo nelle Truppe, che dovevano ufeir dall’ Italia. Ma quelti, che cercavano feufe , e prctefti, di niente inoltrandoti paghi , divulgando femprc maggiori apprenfioni, finfero di chiedere, per aprirfi ’1 paifo ficuro di ricondurfi in Italia , una piazza al Duca Vittorio . Egli pure, diffimulando i concerti, fcherniva il Feria col partici-pargli l’inftanza , & inficine, già che l’obligava a negarla , con dimandargli ajuti j ma in tal numero, e dentro un tempo sì corto, che non poteva prertargli. Schermendoli ’1 Governatore parte con gravi doglianze, e parte con varie, & ambigue rifpofte, il Duca prefo dalle dilationi, e dalla negativa pretcfto, publicò d’ haver convenuto cedere a inftanze pref-fanti, e confegnarc Pinarolo per fei mefi alla Francia. Ma poco apprettò nuovo trattato fi divulgò, nel quale pareva , che quella piazza con le Valli adiacenti fotle alla Corona in perpetuo venduta, e che il prezzo ne forte quel danaro ( che a cinquecento mila Scudi accendeva ) il quale dovendo da Vittorio, a rifarcimento di Mantova, depofitarlì in Lione, ho-ra il Rè , fcaricandolo di quello debito, 1’ addofiàva a fe ftef«