LIBRO TERZO. 165 che legno Armato a TJefte, c dava a credere, che medi-tatte il Taccheggio del Lazzaretto di Spalato, dove in luogo acuìfce il efpofto s’efpurgano da’ fofpetti di Pefte le merci, che vengo- Z&r1 no dal Paefe Turchefcho, non tanto per fatiarü di fpoglie, quanto per godere dell’ imbarazzo, in cui fperava d'involge- i Venetiani, re i Venetiani, fé alle merci, perdute sù’l mare, aggiungef-fero i Sudditi della Porta le querele, e i danni per le rapite dalla cuftodia , e fi può dire dal feno della República itef-fa. Il Senato, ftalico di tal veffatione, ordinò al fuo Capitan Generale, che fi ritrovava con quarantadue Galee, Tei chej°¡^' Galeazze , e trentafei Navi, di feorrere il Mare , e prevalendo mZ[ di forze , liberarlo da’ Legni armati, prendendone quanti potette incontrarne. Egli fubito il fpinfe dirimpetto a Brinditi, p,avocan-e per un giorno intero invitò gli Spagnuoii ad ufcire al ci-mento ; ma conofcendoiì troppo difuguali, fi ritirarono nel Spagnuola . più interno del Porto, dove dalla Città, dal Cartello, e da un Forte coperti, non potevano effere affretti. Scorfe all’ ho- curata. ra le fpiaggie del Regno; & in fine l’Offuna, ettendogli fiin Porto. (Vaniti ( come fi dirà ) altri più arcani difegni , richiamò i /¿¡faZ’a Vafcelli dal Golfo, fermandoli in Napoli, benche havefle or- Napoli. dini d’inviargli alla volta di Spagna. Ma i Venetiani prefero un poderofo Berton Ragufeo, che da Barletta con fali pattava a Triefte , e n’ a riero un3 altro della fletta natione , SepreJa„0 che diede a Terra fotto la Torre di San Catoldo. Da For- indtjferen-iore ne levarono uno, che per Napoli caricava tormento. Ciò te>rn0e”¡ce„'dl) feguendo con interruttione del commercio, e con gravi do- ucommer-glianze de’Napoletani, che rapprefentarono in Spagna , levarli a quella popolata Città fin5 il proprio alimento, indutte i Miniftri in Madrid a rivocare il negotio delle reftitutioni di mano airoffuna, & rimetterlo al Cardinal Borgia, che con corona,per Girolamo Soranzo, Ambafciatore della República in Roma, ¿Pn/poie-più facilmente lo terminaffe. Ma non havendolr potuto far di meno, che il Duca qualche cola non partecipatte, in ter- vL dei ruppe di nuovo il maneggio , dando all’ Auditore del Cardinale , che andò a Napoli per queft5 effetto , così mu- tieni rtpo-tilato inventario delle merci trovate, che 1’ Ambaiciatore lo n^°a'n ricusò . Anzi giunto il Santa Croce con le Galee a Napoli, il Vice Rè pofe in Confulta , qual’ imprefa doveva tentarfi, H, 'ÌSLam T. 1. L 3 e pro-