5U DELL’ HISTORIA VENETA 1637 teflamento, che a lei fola la demandava. I Principi, Mauri, tio Cardinale, eTomafo, pretendevano d’efferne a parte ; c vi premevano tanto più , quanto che , credendo dubbia la vi-ta dei picciolo Duca, d’ età tenera, e di fiacco temperameli-profane to, e clic dalle leggi dello Stato le femine fortero efclufe ^clgLti. aprivano il cuore a grandi Speranze, che potette ricadere in loro la fucceflìone. Per quello il Cardinale, che in Roma lì partìtcjì tratteneva, fi partì dalla Corte,, ancorché il Pontefice, dub-perdò biofodi quello accadde , procurafle fermarlo con offerte d’im- Mauntio di • 1 • r , ■ n r 1 n • Rena. pieghi, e vantaggt. Egli, accollatoli al Piemonte, e trovato a’Confini un’ordine della Ducheifa, che s> allòntanatte, con .eie trova- prometta in tal cafo di fodisfattionc, e appannaggi, non cf-Zu^'ntro. ^cn^° ancora le cofe in grado d’ ufare la forza , il ritirò nel dur/ì nell» Genovefato. Il Rè Lodovico, Sciolto , da quei SoSpetti, ne %aà/}a mi qual* la condotta aliai cupa , e Sagace del Duca Vittorio Io Genmefa- tratteneva, Si rallegrava diveder la Sorella Reggenteiaqua-T*coment* le, non potendo adherire a’ Cognati, nè di loro fidarfi, ri-p!?7a%g. mancva ailretta a ricoverarli Sotto la di lui protettione. All’ gena delia incontro gli Spagnuoli per quella dipendenza , e congiuntio-Sa‘cuifii nc di Sangue procuravano , eh’ eScIufa Sofie, òalmeno, clic di-spagnuoii reggefle il governo con autorità così* limitata , e riftretta, che diluiti", non potette inferir pregiuditii a’ loro intereili. Attendendo per-r arbitrio. cjò dal tempo accidenti , poco il Leganes curò di profittare vomar *dat *n quella congiuntura coll’ armi, Se non che il Cartello di Po-Leganti. mar nel Monferrato occupò, e l’abbandonò torto, che vide t*fi ”ÌeiT il Chrichì riunito coi Villa . S’ erano quelli due Capi congiun-c’/'r"tt 'coi * non °^antc 1 loro difgufti, trapaflati anco a publica diffidi//^. denza , da poi che il Chrichì, prevalendofi della morte dei Du-duée 'guai- ca » Iiavcva tentato di gittar prefidio Francefe in Vercelli, & nioìani in il Villa l’haveva precorSo con introdurvi poderoSo rinforzo rZ!«ati, di militie Savojarde. L’altro accidente , che diede non minor difi aPPrcil^one a^ Italia., fù fa morte di Carlo, Duca di Manto-uZlte"dei va, a'ventuno di Settembre, Seguita nel Seifanrefimo primo Duca di della Sua età . Egli, mentre vide privato , haveva tenuti varii Mantova. r • 1 • r • 1 t-w • 1 penlien , e dilegni da Principe grande ; ma, giunto con rara a cui fui- fortuna al Principato, trà gravi travaglisi rette con genio, e tede cario, coftumi privati. In Carlo cadde la Succeffione, Nipote del ¡utNipott. £>uca Defonto, e Figlio pure del Principe Carlo, Duca di Rhc-