3 io DELL’ HISTORIA VENETA 1625 li Giovati Battifta Montalbano , & un Frate , proponevano idi conchiudere tra gli Spagnuoli , & i Turchi una tregua , obligandofi di frenare ]e feorrerie de’Cofacchi in Mar nero* promolle in gran parte a follievo della Polonia col danaro di Spagna , e d’interporfi per la Pace tra la Porta, e i Perfia-ni. Ma il Caimecan , che all’ hora dirigeva gli aftàri , co-lémedili lo* noiceiido > quanto folte odiofo a’ Sudditi dell’ Imperio mede. ni de ¿a fimo tale progetto, lo rigettò, Jicentiando chi J’haveva eshi. SperfaUpacf bito • N°n teneva forfè in quello trattato l’ultimo luogo tra’ con Perfia. penfieri de’Miniftri Spagnuoli quello d’ingelofire la Republi-pefiaPj- ca, e fufeitare diffidenza tra lei , e la Porta . Ma i Turchi ^edilèjfun all’ incontro, immerfi nella guerra di Perita, credevano, che pro/ittoaiu non compieffe loro alienarla con inopportuni fofpetti. Perciò P(b,a*shibi- fecero dal Bafsà di Buda inviare a Venetia un Sangiacco, il fcefoidate- qllaIe fotto colore di partecipare la quiete, in Ungheria fta-mfuJr bìlita , eshibì , in teftimonio d’amicitia, venti mila Soldati, che fotto i proprii Capi a fpefe di lei farebbe il Bafsà condurre a’Confini, dove accolti prefterebbero a’Rapprefentanti Veneti la dovuta obbedienza. Ma, gli fteffi doni de’Barbari effendo infidiofi, la Republica , gradita per complimento 1’ daejjìnon offerta, non Faccettò, folo godendo di qualche modo, che ^contenti di a’ Confini permifero i Mini fin Turchefchi di raccogliere alcu-poterfar^ ne Militie Albanefi. Ivi , Se iti altre Provincie oltramarine Tib7nia. fece numerofe levate, Se anco maggiori di là da’Monti con daimìnt} fac^l’ta » C^ie rendevano i paffi della Rhetia, & il poffeffo oltre monti della Valtellina. Afcendeva il fuo Eferdto a più di venti mi-’gentif”9 la Fanti, e tre mila Cavalli, di gente ftraniera, i quali poteva , rinforzando nell’ occorrenze i Prefidii con paefani, per la maggier parte fargli ufeir’ in Campagna. Perciò, fianca delle gelofie, e preferendo la vendetta al fofpetto , defiderava perfegna. con qualche grand’ Imprefa convertir la difefa in profitti , lAr‘m!°r' e Por ^ne a^e veffationi, e alla guerra. Dunque in Francia, rivolgendo le premure,. e gli offitti , follecitava, che , por-ioiucifa». tanclofi ncl Milanefe X Armi, ii preveniifero i danni, a refpi-docZnTu ro comune, Si a gloria de’Collegati, confederando, Con un ilamtla f°l c°tp° Per fempre flabilirfi z Grifoni, ajficurarfi la Valtellina , fottrarfì l Italia , redimer fi le geiofie, / difpendii, le mo-leflie d anni sì lunghi. Il mento del ì\e, il decoro della TSLa- fio-