684 DELL’ HISTORIA VENETA «641 no per tollerar fi le novità, le violente, le aggreffìoni. Alberi ranno i Barberini a partiti, quando vedano non riufcibili l armi, e con ì equilibrio de Principi, e col decoro di cbì ne farà flato 1‘ autore, concbìuderaffi la pace, flabilendofì 7 maggior benefit io, che dalla T^epublica noflra fi poffa preflare al-in parti vi l'Italia, alla Cbriflìanitd, alla Cbiefa medefma . Se bene eondefcen- jnchinavano alcuni a quefto partito, ad ogni modo al mag. gior numero pareva ancora immaturo il rifolvere. Per que. Mm*pe- Vincenzo Gufloni, Cavaliere, parlò. Ejfendo la guerra l ri a pmeg- ultimo Decreto della potenza , e della ragione de 'Princìpi, TjcY™ giuflamente vi fi va a paffo lento 3 e fe vi precipitano i Barberini y a noi fpetta contraponere la ri ferva al furore , e con prudenza frenar le pafftoni. lo confeffo, che a Nipoti del ‘Pontefice farebbe la moderatane di lede uguale, e dì debito : ma anche al Duca di Tarma non è b/fogno di fprone 3 Principe ardente, che da feffo incitato corre a rifentimentì . Per que fio la ?naturità del Senato , contemperando i genìi, e gli bumori, deve agli unì "imoforanee efficaci , all’ altro moderati configli . ISLon è tempo al prefente d aggiungere accejjtoni d mali dì que fi’ afflitta Provìncia . Langue pur troppo per U guerra, che, fe ben arde nelle eflremìta, attrahe però il fan-gue, il danaro, %lì animi, le apprenfioni dì tutti. Ma fe nella parte, che refla intatta dal fuoco , vorremo tagliar le ve-ne , i nervi , che altro riuf eira , che un eftremo languore, (y in fine un infelice caduta fotto i difegnì de gli ftranìerì, O* ì defiderii de’ Barbari ? U Italia non pub più guerreggiare con le fole for^e degl’ Italiani. Vi concorreranno avidamente amendue le Corone 3 e confondendo ì nofìrì co loro intere(fi, relegheremo le fperan^e dì pace a quei Congreffì, dove , per non terminarli, non fi principiano i trattati. Non hanno fin bora potuto cavarci dalla noflra neutralità gì inviti , le prò-meffe di due potentiffimi T{è, le congiunture de Tempi / le Jpe-ran%e dì grandi vantaggi 3 perche, con gìuflitìa, e prudenza moderando ì configli, habbiamo fatto conofcere al Mondo non effervi caufa, che fen^a caufa poffa perfuadercì la guerra • , fiora per altra flrada anco sformatamente entreremo nel kbe-rìnto delle comuni dìfeordìe, (y vi faremo condotti da cafi > dagli accidenti, dall' altrui volontà. Cbì non cono/ce, che ¡e