^ LIBRO DUODECIMO. 745 guinofo attedio fi diede 5 e poco ap^reflo Sirch corfe la ltelfa fortuna7. La Reina in quel mentre, fpirato il Marito, fi con-dutte co’ due Figli da San Germano in Parigi, tra lunghiffi-me fila del Popolo armato ; & entrata col nuovo Rè in Par-lamento , affittendovi 1’ Orleans , e il Condè * efprette con lagrime , quafi più, che con voci, additando i Figli, come pegni dell’affetto fuo , e della felicità del Regno , non le re-ilare, che la vedovanza, & il pianto. Alludeva all’ardina-tione del Rè fopira il modo della Reggenza , alla quale V Orleans , e il Condè fi dichiararono d’ havere predato 1’ af-fenfo folamente per non contaminare con renitenza, e con difguili la quiete de gli ultimi refpiri di Lodovico. A molti del Parlamento medefimo pareva inammiffibile non meno, che nuova. Perciò abolita con pieniffimi voti, retto la Reggenza decretata alla fola Madre del Rè con arbitrio affolu* to. E’ però vero , che , per haverne il confenfo de1 due Principi fopradetti, flava già concertato, che la Reina gli confermaf-,fe nelle cariche, dal Rè conferite , e continuaffe nel configlio gli flèiTi Miniflri . Per primo atto della fua autorità , affine di riparare qualche interno fconvolgimento, la Reina richiamò gli efuli , & aprì la Battaglia $ e per acquiflar ap-plaufo, impartì cariche, e doni, a chi meglio ne feppe chiedere , divulgando , che nella Reggenza fua fperava di far’ apparire tutte le virtù, e neffuno ibi,difetti del pattato governo . A’ Principi Collegati, & amici coflantemente affermò, che farebbe perfeverata nell’ alleanze, e negli affetti del De-fonto Marito. Quanto a’ Minittri del Conilglio pretto appai-ri, che deiiderava introdurvi perfone di maggior fua confidenza . Pochi erano quefti , e fopravanzi delle perfecutioni del Richelieu , negletti più toflo, che prefervati, per Io concetto di pochiiTima Inabilità. Perciò ( gli altri cominciando a temere la caduta ) il Cancelliere , per foftenerfi , impiegò quanto potè di danaro, e quanto feppe d’ arte , guadagnando quelli che, più famigliari della Reina, le dimoilravano a tempo 1 habilità fua nell’ impiego , e la facilità , con la quale non tanto fcrupolofamente lafciava piegarfi alle fupre-tne volontà del comando, qualità non ifprezzabile per la nuova Reggenza. Il Bottiglier , tenendo dell’Erario le chiavi , \ 1643 dì ian Germane già ccndut-tafi la Ideiti.! a Pariti-eh* entrata col nuovo Pi nel Par-lamento non mojlr a di po/federe, che lagrime, e vedovanza. onde con pieno con-fentìmento le fi det reta il totale Arbitri» della Reggenza . alla qual ¡''introduce con refii-tuirgli efu-li, (3 aprir la BaftigUa'. risoluta di ricogliere acclamatio -ni . afilcuran-, do i Collegati di perseverar t nel-P Alleanti, & applicando'fi ad innovare i Miniflri del Configlio .