•BATIST A NANI. XIII dinaria di puntualità, alquante migliaja di zecchini, avanzatigli dalle fpefe fatte in queir occorrenze. Contuttociò, ficcome dovunque è moltitudine, ivi vari fempre fono i penfieri, e per lo più quelle cofe fteffe che l’approva-zion di molti riportano, incontran d'altri non pochi la cenfura; taluno allora vi fu, che al Nani ciò imputò a biafimo, dicendo, che con affai più di lode fua , e con maggior beneficio della Repubblica farebbonfi potuti impiegar que’ danari, avendofi fpecialmente avuto a trattare con Turci, nazione avidiflima dell’ oro e venale. A’29. d’agofto, effondo egli ancora nella Dalmazia , dovendofi far l’elezione d’un Provveditor generale dell’armata di Levante, da molti de’ Padri anche allora fu a quel comando nominato il Natii- quafichè defiderailero, che lo fteffo in tempi di pace e tranquilli an-daffead avvezzarfi al mare e all’armi, acciocché poi ne’tempi turbulenti e di guerra non più feufarfi poteffe dal fervigio della patria alla tefta delle fue armate. XXVI. Dato fine a* pubblici negozj nella Dalmazia, il che feguì a’ 30. d’ottobre, fe il Navi alla patria ritorno, dove immediatamente a’20. dì novembre fu eletto uno de’Signori Efecutori contra la beftemmia (.a) ; adì 23. di luglio dell’anno 1673. fu fatto Aggiunto al magiftrato geloiiffimo della Sanità; a’quattro pur di luglio dell’anno appreffo , Savio all’erefia (6); e poco dopo, cioè a dire il primo d’agoffo, Savio alla Mercanzia. Poco dopo il principio del vegnente anno, morto il Doge Domenico Cantarmi, adì 31. di gennajo fu eletto Batifta uno de’Correttori della promif-fion ducale , dell* ufficio de’ quali baftevolmente s’ è ragionato nella Vita dell’Iftorico Andrea Morofini a carte XXXII. XXVII. Erafi in quefto mezzo aperto in Nimcga un nuovo congreffo, nel quale doveano trovarfi i miniffri de’Principi dell’Europa, per concludervi una pace univerfale, coll’intervenimento del Nunzio Apoftolico. Ac-cettatafi la mediazione che ciìbita aveala Repubblica er quella pace, e de-cretatofi in Senato di venire all’elezione di abile fuggetto, il quale co’titoli d’Ambafciadorc c di Plenipotenziario fi conduceffe a quel congreffo ; a’21. dicembre di quell’anno quella cadde nella perfona del noftro Monco. Ma ciò appena divulgatofi , l’ambafciadore del Re Cattolico fe fubito prefentar memoriale nel Collegio, con cui proteftava di rifiutarli dal fuo Re qualunque mediazione della Repubblica, fino a tanto che non fi foffer compofte certe differenze che all’ora verfavano fra quella e Io fteffo Re. Furono fatte ancora dell’ oppofizioni alla perfona dell’ eletto, perchè nelle fue Iftorie già impreffe avelie palefato un animo troppo parziale alla Corona di Francia, e alla caia degli Auftriaci avverfo. Ma qualunque fi fof-fero i motivi, l’ambafceria fu allora fofpefa; del che vegganfi le cagioni più diffufamente narrate nel fecondo libro dell’Iftorie di Michele Fofcarini, a carte 77. della prima edizione. b XXVIII. ifr!mamente clllant0 vantaggiofi iiano flati i fuoi trattati co! Comniiilàrio de’Tur--chi nella Dalmati» ; e poi efaltando la fu» integriti nel riportare nel pubblico erario una gran parte di que’danari, che il Senato aveagli confegnati, per dar donativi a’mimftri Ot. tomam , non però intanto mancando d’accomodare , con grandiflìmo vantaggio della fu* patria, quelle differenze, che per i confini erano inforte in quella provincia. (a) Ebbe anche quefto tnagiftraro ne'tre anni fuflfegiienti a’di 4. 3. e 8. Tempre dello nello mefe di luglio. ( b) 11 qual_ uiagiftrato anche ottenne l’anno 1678. »’Tedici dello fteiTo mele. (a) r,.