LIBRO DECIMO. 569 ma non riufcì ; onde fi ritirarono il Chrichì a Brem con po- 1636 chiffinie forze, e Vittorio a Vercelli, per coprire il fuo Sra- tr.X*™'. to. Prorompevano trà loro fempre più le discordie ; il Dii- ¿0 a p ca rimproverando a’Francefi il benefitio d’ haverli a Torna- g‘^JsZn ' vento Salvati , & il Chrichì a’ Savojardi aScrivendo l’haver mancato all’ occalione, e a’ progredì. Ma , fe il Duca provava difgufti da’Collegati, il Piemonte rifertiva dagli Spagnuo-Ji 1’ oifeSe; perche Filippo di Silva, Generale della Cavalleria, Scorrendo il PaeSe, ricuperò Annone, nelle prime mof- iìfntanh. Se da’Collegati occupato, e s’impadronì di Gattinara, infe-rendo ftrage, e deSolatione per tutto. Quello di Parma, godendo breve pauSa da’ danni , raccolte alcune delle militie , parnta Sue, e per la Riviera di Genova prevenuti alquanti Francefi, . tentò di ricuperare Rottofredo ; ma da Martino d’Aragona untativi. fopraggiunro con più groifa partita, fù aftretto a levarfi . Maggior piena temendo , dopo eifere sloggiati dal MilaneSe i Fran- chefpedi[c* cefi, inviò a Parigi il Conte Fabio Scoti, de’Miniftri Suoi il più confidente, accioche, coni’autore del configlio d’adheri-re a quella Corona, fofle anco miglior’inftromento, per ottenere validi ajuti. Ma con tanta turbatone procedevano gli ìrtquìetata affari del Regno, che non reftava , che debole Speranza di n(elJrad^w conSegui/ afliitenze ; perche gli Spagnuoli invadevano la Pie- Armi Cat-cardia, & il Galaifo col Duca Carlo di Lorena devaftava la tolic,be,1' 1 • . - . _ 1 • • 9 *a"e Ce~ Ducea di Borgogna, e la Sciampagna, patendo 1 Popoli mi- faree nella bramente la pena delle colpe non loro. Da’Francefi rinun- ScrcfZTa'ia tiata la neutralità alla Contea di Borgogna, Sotto pretefto, neutralità che nell’ Alfatia porgeife quella Provincia ailìftenze a’ CeSa-rei, & a’ Lorenefi, il Principe di Condè haveva cinto Dola d’ attedio j ma , dopo ridottala a grandi anguftie , con molte dai condì. lentezze corruppe il frutto della vicina conquida , perche il Lamboii, & il Merci, venuti coll’infegne CeSaree, e con Va* per fa rag-Uàe forze al foccorfo , mentre 1’ armi Spagnuok/ Scorrevano vittorioSe la Piccardia,. aftrinSero il Rò a richiamarlo , e CO- comandato mandargli che Sciogliette l’attedio . Gli Spagnuoli fotto il d‘bbanLnt Principe TomaSo, e colf aflìftenza del Piccolomini, inviato rtupia^ dal!’ Imperatore con buone militie , havevano attaccata la Sciap- peila, sforzando il Governatore, Baron di Bech, a renderfi ^-¡¡’„cdZ'e dopo Softenuta per otto giorni la batteria. Il Catelet Seguitò ?li r e Sem- *""*■