LIBRO SECONDO. 119 nella atterra pesata fi r/lafciafse, in fine dal Toledo fi 1616 praticafise lo fiefiso. Non fece difficultà il Duca a darvi Taf-fenfo, perche erano decenti partiti, e prefervavano la comune Salvezza. Ma lo denegò il Governatore di Milano col mafentfS% folito prefetto di non potere nelle cofc co’ Venetiani con al- ria: t dal tro, che con T Armi ingerirfi. Quanto a Savoja egli altro rol,d0' non prometteva, che parola al Pontefice, & alla Francia di non l’offendere, e di rettituir ì' occupato, quando il Duca con effettivo difarmo moftrafse inclinatione alla quiete, ri-mettefse al giuditio di Cefare le differenze con la Cafa Gonzaga , & i luoghi prefi rendeffe. Ma Carlo, non riconofcen-do in tali partiti alcun veftigio de’ Capitoli d’ Atti, vedeva l’Italia, e fe tteffo involto in maggiori fofpetti, & i Venetiani in più gravi' pericoli. Per tanto alla fede de’ promeffi concerti, alla gratitudine de’ ricevuti foccorfi, aggiungeva i rifkifi , che il Governatore mirando a feparare queiV unione , per meglio opprimere tutti, altro vantaggio a lui non refta-va , che perir’ ultimo nel naufragio comune . Per quefto, ben-che i mediatori di nuovo s’ abboccalfero feco, tk anche col d*™», pt* Toledo, difcorrendo modificationi, e ripieghi, e che il Go- fJvtrL vernatore medcfimo gl’infinuafse particolari vantaggi, fe dif- tiani-giunto dalla República volefse accordarli, refittè conftante-mente ad ogni propofta. In tale maneggio il Bethune incontrò il gradimento del Duca, & il Lodovifio quello di Spagna , parendo, che a quella Monarchia appendere volefse ho-ramai le fperanze, che con la Porpora foglionoda molti Cardinali vettirfi. Difciolta la Trattatione, iì Bethune voleva ri-pafsare le Alpi, fe i Venetiani non havefsero procurato, che fi fermafse a filo, e decoro del negotio. Dunque difperata la ond(da Pace ogn uno s’ armava follecitamente, & il Governatore con «mnduei* frequenti levate in ogni parte , teneva in gran vigore 1’ Eferci-to. Carlo fi rinforzò con fei mila fanti, e fettecento Cavalli, *'• che dopo l’accordo col Nemurs tettando inutili nella Savoja, fece fcender nel Piemonte, & il Dighieres, fprezzate le minaccio , e le protette della Corte di Francia , gl’ inviò quattro mila Fanti, e feicento Cavalli , ammafsati col foldo de' Venetia-ni. Il coraggio del Duca, l’oro della República attrahevano gente {»¡do dilla in gran numero, & Emetto , Conte di Mansfelt, giunto per no- ^Mca‘ H 4 «le