LIBRO SESTO. 345 dito il Conte d’Anhalt coll’Efercito della Lega Cattolica , 1626 pretto fù richiamato , per-congiungerfi al Rè, e refifter* al Til- fj™',1” lì con più valide forze 3 anzi, caduto egli infermo, terminò, ¡m,L'U appena tocco il trentèlimo, gli anni fuoi, lafciando immatu-ro quel frutto di gloria, che s’haveva, con turbare l’Impe- fin. rio, prefìtto, & infieme un gran documento, quanto incerta, e breve la vita riefca a’ lunghi, e troppo vaili difegni. Il Man-sfelt, trovato, che a Deilau il Valftain teneva un Ponte fo-pral’Albis con alcune Fortificationi, aiTalendolo, le battè per ¿fulZfó-più giorni ; ma, da Giovanni Aldringer col foccorfo del Con- p^aa-‘nVal' te Slich foftenute , e diféfe , hebbe tempo il Valftain d’accorrere col grotto, e levata col tirare alcune tele, la villa a’nemici , traghettò una parte della fua Armata, & affali con tan- "£*£1 ta felicità le truppe del Conte, che la Cavalleria , prefa la foprafattO fuga, lafciò la Fanteria in gran parte tagliata con perdita di fei Cannoni, e quaranta bandiere. Ma il Mansfelt, più pronto rtflauran*, in rimettere le Truppe, che fortunato nel confervarle, fi tro- d^ZÌcon vò pretto con quindici mila foldati, havendogli dato rinfor- n»forv, zo 1’ Amminiftratore di Magdemburg, e più occultamente 1' Elettore di Brandemburg, che , havendo data in moglie al Gabor una Sorella, fi rendeva gravemente a5 Cefarei fofpetto. Unitoli a Giovanni Emetto, Duca di Vaimar , e da molti cfuli di Bohemia, e Moravia ingroffato , per ftrade furtive , bluffa c con glande celerità entrò nella Slelìa, tal calore porgendo fcompiglia a’ mal contenti per la Religione, fe bene lontano, che i Vii-lani dell’ Auftria Superiore follevatiii in gran numero attedia- M»«»* rono Lintz , e nell’ altre Provincie hereditarie lì fcoprivano grandiffime commotioni. Ferdinando fi trovava molto angu-ttiato dalle molle dell’armi, oltre le gelolìe del Gabor, anco dalla parte de’Turchi. Il Valftain, prontamente efpediti coìh in Slefia tre mila Cavalli fotto il Colonnello Pecman, lì trat- vaijtfìn, tenne qualche giorno , per afficurarlì di Magdemburg, e dell’ Elettore di Brandemburg, che intimorito , non folo prellò con-tributioni, e quartieri, ma riconobbe il Bavaro per Elettore, come per avanti, a perfuafione dell’ Arcivefcovo di Magonza, haveva fatto il Saffone. La Vittoria poi del Tillì abbattè in Mure a un colpo, e domò tutti i Protettami. Egli haveva con mol-ta felicità, fe bene con fpargimento di fangue , efpugnato Mia- &nationi~ den,