LUIGI MARINI 27 1666, diffatti anche essa racconta el sollevamento del Populo prima della Morte del Dose. Da questa narrazione così ingenua risulta che il Dose fuggito in Palazzo si fortificò, cioè pose sotto le armi tutti quelli che vi erano in esso e si sa che in esso essendovi le carceri, vi sarà stato il Bargello (il Gastaldo, il Missier Grande) ed i suoi accoliti (Zaifi). Risulta che il popolo che era in umore di ammazzare il Doge era abbastanza libero e si serviva per bene della sua libertà; che poi la sommossa cessò, come tutte le popolari commozioni che non hanno uno scopo sovversivo fisso, contemplato, al di là della sola ragione che lo suscitò, avendo il Doge et Consiglieri pel meno male ri-vocata l’angaria della masena. Questa circostanza è riportata anche dal Sanuto (Vite etc.). Non saprei perchè il Marin abbia scritto invece « non so per quale provvidenza acquistar s’ abbia potuto quella insurrezione ». Fu forse una reticenza pudica del Patrizio che non volle scrivere che il Doge ha dovuto cedere. La Cronaca poi ci pone sulla strada di intravedere che vi furono Capi facinorosi che suscitarono le violenze, data la sommossa, e spinsero la plebe sempre suggestionabile, facendoci sapere che questi capi dovevano avere ben altre ragioni della apparente che toccava il ventre della suggestionata plebe, subito