34 LUIGI MARINI rappresentanza era un debito suo, una sua mansione professionale, della quale la Signoria aveva bisogno. Il cronista Canal racconta di aver veduto nella processione che il doge fa alla Pasqua fiorita il suo seguito e dice : « apparso Monsignor il Doge (che era allora lo Zeno) vengonsene i gentiluomini di Vinezia e molti prodi uomini del popolo ». Io credo che fra questi vi dovessero essere anche i suoi Cancellieri dacché lo Zon fa seguire a questo passo la nota : « Quando si assodò il governo aristocratico nei soli gentiluomini, non più con essi figurarono questi prodi del popolo ; e le cariche segretariesche e cittadine secondo il loro grado camminavano invece innanzi il Doge, in modo che il Cancelliere Grande lo precedeva immediatamente ». È da ciò per analogia si può credere, se i prodi uomini vennero dopo esclusi ma non le cariche segretariesche, alle quali si cambiò posto, che il Corrado il quale doveva seguire il Doge in tutte le sue comparse, marciasse di conserva coi prodi uomini nella processione della Pasqua del 1269 accompagnando il Doge Lorenzo Tiepolo, nella sua qualità di Cancelliere Grande, ponendo la base di avere il suo posto fisso nelle processioni, posto che fu cangiato poi per disposizioni legislative prese in seguito a questa consuetudine. Di queste legali disposizioni dirò