LUIGI MARINI 11 un Johannes Tajapietra Archipresbiter Oradensis; del 1353 un Guidus de Pazzano clericus mutinensis. Questi erano tutti Preti. Notisi che il Tajapietra si qualificava per Notarius et Scriba Ducatus Ve-netiarum il che lo indizia quale Notaio stabile della Cancelleria. In questi Secoli io credo che l’elemento Prete il quale più dell’ elemento Laico ne doveva sapere di latino, dovesse fare una concorrenza sensibile in questo genere di impiego. Nel Prete la smania di entrare negli affari e pubblici e privati pare sia una dote particolare della quale ne fa sempre suo prò, quindi parrebbe naturale che in quei tempi non potendo essere al timone della barca dello Stato, si accontentasse anche di essere al remo per aver mezzo di influirvi a beneficio del ceto e della sua potenza. Ciò sospetto perchè più tardi la Serenissima si persuase di questo pericolo e non volendo condur la barca fra gli scogli di Roma, provvide energicamente c radicalmente come dovrò accennar dopo. Ad ogni modo siccome questa raccolta di Veneziani e forestieri, di Preti e di laici doveva essere divenuta col tempo piuttosto numerosa, deve essere avvenuto che si sentisse il bisogno di tenerla soggetta con uniformità dandogli un Capo con attribuzioni analoghe. Quello che è certo si è che