LUIGI MARINI 31 Andrea Barozzi; lo riporto dalla cronaca contemporanea del Canal al suo capo CXGV : « Quando Monsignor il Doge di Vinezia ebbe inviate le galere in mare (si era in guerra contro i Genovesi) dopo molti dì se ne andò appresso la carovana dei mercatanti, ma ella fu tradita come io vi conterò qua in avanti, e sì vi dirò come. Sappiate, Signori che il nobile Consiglio di Vinezia aveva uno scrivano (Palatii Scriba) stratto di mal lignaggio: il Comune di Genova donavagli di suo avere ed egli mandava tutto il consiglio di Viniziani » per modo che il Genovese messer Simone Grillo ingannò Andrea Barozzi e catturò molte di queste navi (tarite), e poi soggiunse : « E se alcuno venisse avanti e mi dimandasse come poteva ciò essere (che facesse la spia) voglio ch’egli sappia ch’egli era a tutti i consigli de' Viniziani ». In seguito egli ci fa sapere che questo Scriba aveva nome Nicolò, ed era trivigiano, e che scoperto e fuggito da Venezia, i suoi conterranei per pudore lo bandirono. Ciò mi pare dipinga al vivo il disordine della Cancelleria in quel tempo ed i pericoli che ne sorgevano. Da questi criterii ne deriva l’idea che doveva esser nata la convinzione che bisognava porre riparo e creare un Capo responsabile che la dirigesse e la sorvegliasse, senza bisogno di ricorrere ad un arcano politico di governo nel