24 LUIGI MARINI denza nascondessero il loro pensiero. Gli Storici Moderni vorrebbero vedere in questa misura un arcano politico. I Cappelletti nel suo II Voi. a p. 3 70 dice: « Coll’ istituire il Cancellier Grande volle il Maggior Consiglio presentare al popolo un allettamento ed una apparenza di autorità concedendogli diritto esclusivo ad una carica... lucrosa, onorevole e piena di prerogative ». Il Mutinelli nel suo Lessico 1852 è più esplicito ancora; egli racconta : « correndo l’anno 1268 durante il Dogado di Lorenzo Tiepolo si tassarono le farine », prosegue narrando che ne nacque una sommossa che fu sedata da soldati ed ebbe fine col supplizio dei caporioni. Passa poi a dire che dalla classe degli ottimati si pensò « di confortare anche i cittadini esclusi di consueto dalle prime cariche dando loro un altro capo col nome di Cancellier Grande di guisa che il Doge esser dovesse il primo del patriziato, il Cancellier Grande il primo della Cittadinanza ». Queste opinioni sul perchè, meritano però di essere discusse, ed in linea di fatto rettificate. Prima di tutto la sommossa del popolo per causa del dazio sulle farine avvenne del 1266 sotto il doge Zeno. Carlo Antonio Marin (Patrizio che scrisse nel 1800 la storia del Commercio dei Veneziani) nel Tomo V. a pag. 138 scrive : « Nel-