LIBRO OTTAVO. 4 39 zate , c ripagata la Dora , fpinfe due mila Cavalli a Rivoli > Caia de’ piaceri in Campagna, per forprender’ il Duca, e far- lo infieme col Principe Vittorio prigione. Ivi Carlo il tratteneva per ortentare, com’era coitume luo , in delitie , e divertimenti , tra le cure più gravi, e in mezzo de gli ite ili pericoli , fronte ferena, e cuor generofo . Ma da confidente, che fù fofpcttato effer’ il Duca di Memoransì, che teneva nel campo Francefe, avvifato, appena potè col Figliuolo in Turino falvarii. Chiufe incontinente le porre, armatele mura, imprigionati alcuni Francefi, eh’erano entrati per vedere la Città, e fattine curtodir’altri, che fervivano alla Principefla, fù la difefa difpoita in momenti, credendoli, che il Cardinale volelle fenza ritardo invertir quella Piazza . Se il Duca pe l tentativo di farlo prigione avvampava pubicamente di fdegno, il Richelieu fi crucciava nel cuore , che gli foife fallito il di-fegno ; e lubito accomodandoli alle folite arti, efpedì 1 Signor di Servient a Turino , accio che s’ abboccaile col Principe , e coll’ Ambafciatore Soranzo. 11 Duca impeditogli per l’uno, e per l’altro l’accerto, e col Soranzo medeiimo dete-rtando Farti del Cardinale, e l’ingegno, negò, licentiando-lo, di preftare più orecchie a qualunque apertura. Anzi in-fofpettito, che folle ftato partecipe dello ilcffo concerto, ò alterato, che a’ fuoi fini s’opponefiero Farmi, e gli ofìitii delia Republica, diede congedo anco all’ Ambafciator’ ordinario, Franceico Cornaro , c hebbe ordine dal Senato di paf-fare nella qualità fteifa alla Corte di Spagna. Il Cardinale, impiegando con uguale dcftrezza le finezze del negotio, egli ft rata gemi dell’armi, finiè d’attaccare Turino, per attrahere alla Metropoli la difefa , e le forze. Poi s’ applicò a Pinaro-lo, facendolo invertire dal Chrichì con fei mila Fanti, e mille Cavalli, & il giorno appreifo lo cinfe con tutta 1’ armata. Sta la Piazza dodici miglia da Turino difeorto in fito eminente, dove, terminando l’Alpr , sboccano alcune Valli, che meritamente gli danno il nome d’ampia , e facile porta d’Italia. Non trovandoli forte, &una parte del prelidio ai pericola di Turino eifendo concorfa , la Città non refifte più d un giorno ► Nella Cittadella, eh’ è neila parte più alfa, il ritirò il Conte Urbano di Scalenghe , Governatore . E e 4 Ma, 1630 procura di fermarlo prigione a Rivoli , faivan defi ejfo a Turine . ebel'arma fubitamete. ferrata ogni via a' ripieghi del Cardinale - che finta d'ajfolire quella Metropoli . pajfa ad attaccar Pinarolo. Deferii tiene della Pia\\a .