LIBRO Q_tf ARTO. 217 venne di nuovo allarmi , & il D Ampiere , mentre ricono-fceva Poifonia , per farvi attaccare il pettardo, perdè la vita per due mofchettate. Tuttavia dopo la Battaglia di Praga , anco il Gabor piegava alla Pace j ma chiedendo la carica di Palatino del Regno, ch e lo iteffo, che Vice Rè , non potè flabilirfi. Egli atìunfe il Titolo Regio, e di nuovo fol-lecitando i Venetiani a dargli foccorfì , non gli confeguì , benche , per allettarli , offerifTe di far cadere in mano loro la Città di Segna , già tanto moleña. Terminato con tali fucceflì in Germania l’anno mille feicento, e venti , fe bene fi feorgeva la fortuna degli Auflriaci alfai migliorata , fi conofceva però , che la guerra , nodrendofi del fuo medefi-mo fangue , s’augumentava più toito , che moflraife di ter-minarfì. Gli affari d’Italia andavano mifurati a paifo pari ; perche , fecondo gli accidenti dell’Alemagna , il Feria hora teneva in fofpefo , hora promoveva fòpra la Valtellina i di-fegni. Ne’Grifoni per alcuni mefi gli animi erano flati quieti , più che concordi ; fotto mano però gli Efuli implorando dal Feria di continuo affiflenze. Alcuni Comuni, accorgendoli di non poter da loro fleffi fufìjftere , e credendo * che neffun Principe più difintereifatamente de’ Venetiani fof-fe per foflenere la loro libertà , chiamarono , affine di ftrin-ger la Lega, da Zurich Pietro Vico , Refidente della República , il quale non così toilo pofe il piede ne’ Grifoni, che, udita la rivolta della Valtellina , flimò bene di rimettere la negotiatione a tempo più quieto. E' la Valtellina una flri-feia di Terra, che non eccede cinquanta miglia in lunghezza , e con varia larghezza non .trapaffa al più venticinque , irrigata dall’Adda, polla in mezzo de’ Monti all’eflremità dell' Italia j e pare interfecata dalla natura , per dividere gli Stati , e feparare i Confini . Hà il Tirolo a Levante ; tiene il Milanefe all’occafo 5 da Tramontana la Rhetia la domina ; & a mezzo giorno confina con Brefcia , e Bergamo , Territorii de’Venetiani. Il Fiume sbocca nel Lago di Como , e dall’ una parte , e dall’altra poco la pianura seflende , popolata però da più Terre, e dove fi curvano i Monti, abbonda di grani, di vini, e d’armenti , che l’alimentano, e compartendone a Foreílieri', l’arricchifcono infierne. A’ fuoi Capi tiene , 1620 alla qualf inchina il Gabor. che ricerr» in damo per foccorfo d'i'Vent-tisni . co’ quali per tener’ indietro i tentativi del Feria. e per porri la di loro libertà in ficuro. rifolvono alcuni de’ G ifoni di collegarfi. il che differire per le rivolte della Valtellina. Vefcrit-tione della Valle.