LIBRO SETTIMO. 389 Mila00, lo ricusò. Vollero ad ogni modo i Francefi per la ifnS ftrada di Cartel Delfino tentarlo : ma il Duca, fpintofi col grolÌo nella Valle di San Pietro , e fatto avanzare il Prin- njpbx.end» cipe Vittorio, colte le prime l'quadre tra quell’anguille de’ htf^t monti, le battè, e le rilpinie. Tutto 1’efercito deli Uxelal- (hs ritira-1’ hora fi ritirò, e ridotto nel Delfinato, fi sbandò facilmen-te j perche, lottentrando per ordinario al fervor de’ Francefi la tepidezza, mancavano viveri, e non fuppliva il danaro , maneggiato con avidità, ò protufo con negligenza. Anche, ilei procinto di quelle molle, i Venetiani, richiefti a permet-tere il paifo a qualche Cavalleria del Duca di Mantova , ac- te per ¡„ri-cioche, attraverfando il Milanefe, porcile fpingerfi avanti, e ZfJaSo" dare la mano i Francefi , lo ricùfarono, perche nella difficili- tr^ft'e tà d’ efeguiilo non poterono difeernere , che il iòlito oggetto &L1. ‘ d’eifere ìntempeftivamente tirati a dichiarationi, & impegni. Ma le anguille di quel Principe , 'eifendo horamai a tal fe-gno ridotte , che non poteva più foftenere la Corte , e la Caia, non che trattenere l’Eiercito, richiefti per nome di lui dal Marchcle di Pomar con efpreffioni di pietà , quali più « rui/bv che d ajuto, gli esborfarono venti mila ducati, e prima che TàZTo.^ l anno fpiraife, altre fomme gli fomminiftrarono in maggior’ abbondanza, per mantener’ancora i prefidii. Carlo Emanuel, rifpinti i Francefi, fomimmente efultava j e molto più fe ne con fola va il Governatore di Milano, il quale, di già credendo , ficuro di Cafale 1’acqui ilo , gelofo, che ’1 Duca oòcupaife anco per timore quella parte del Monferrato, che al Rè s’afpettava , inviò p^aanv/oU lotto Nizza con quattro mila fanti ’1 Conte Giovanni Ser- Gonfie, bellone, che l’efpugnò in quindici giorni , dopo impauriti . col volar d’una mina gli habitanti a tal fegno, ch allrinfe- v-ro il Conte d’ Agramor,t, Francefe , che la difendeva con trenta quattro di fua natione, & alcuni Monferrini, a capitolare , & ufcirne. Di quella diftrattione di forze , che rallen- ¿infitto tava 1 afledio, li fervirono i Cafalafchi con grande profitto, facendo il raccolto , & introducendolo nella Piazza , dove pur’ era entrato il Signor di Guron ad animare per nome del Rè lafciata Lodovico gli habitanti, e il Prefidio. I Nuntii, inviati dal cadmia Pontefice, pervenuti al Campo, nel mezzo di quelle fattio-ni progettarono fofpenfion d’armi per quindici giorni ; nello Legati H. TSLanì T. 1. B b 3 fPa- ***“