LIBRO TERZO. 171 Città inhorridì allo fcoprimento di tal congiura , & al pericolo corfo di veder’ arder5 i Tempii, e le Caie , e col ferro , e col fuoco involta in momentaneo , e miferabile eccidio la Sede della Libertà, e del decoro d’Italia. Per ordini del Senato , con Orationi , & Elemofine a Dio fe ne riferirono gratie devote. Ma la Queva, che, riputato il direttore, e’i Minidro di così pravi difegni , flava in grande pericolo d’eifere dai furore del Popolo facrificato al publico fde-gno, deliberò ritirarfi nafeodamente a Milano : e già il Senato con efpreifo Corriero haveva rifolutamente chiedo al Rè, che lo rimoveife. A’ Principi fendo folito di tali negotii piacere più gli effetti , che i m^zzi , fi difapprovarono in Madrid le attioni di quel minidro j e per certa apparenza fù all’ Ambafciator de’Venetiani rifpodo, che, già deftinatogli Luigi Bravo per Succeffore , doveva egli , per affidere ali’ Arciduca Alberto , paifarfene in Fiandra . L’Oifuna negava d’ef-ferne dato a parte ; perche di tali efecrandi trattati quando non fortifee l’evento , che pel vantaggio , ò per l’ingegno fuol riportare qualche laude, altro non reda , che l’imagine abbominevole dell’ignominia, ripudiata da’ fuoi autori mede-fimi . Tuttavia il Mondo lo condannava per reo, mentre ap-preffo di lui fi vedevano ricoverati i fuggitivi ; e la Vedova del Piere , poda in libertà , fù a Malta inviata con honore-vole feorta. Tutto ciò accadendo in tempo, che la Pace dava in procinto deffettuarfi , il Senato volle profondamente diflimularlo , rifpettando il decoro di due nationi* contaminate , l’una d’infidia, l’altra di venalità, per caufa di pochif-fìmi federati, i quali, efecrati da5 buoni, farebbero rigittati dalla deffa natura, fe potefle così vendicati] dell5huomo cattivo, come convien fodenerlo, niente meno, che i migliori . A quedo^ difeoprimento, & a’moti della Bohemia credè l’Italia d eifer’ obligata della Pace ; perche all’hora fi videro i Va-fcelli dellOffuna rimoffi dall’Adriatico, & a Savoja redituito Vercelli. Poco appreifo , arrivato il Feria a Milano , diede mano alla riforma , & allo sbando delle Truppe , differito dal Toledo per pretedo , che la Republica foife armata, & il Duca di Savoja preiìdiato d’edraordinarie militie. Redava folo, phe il Duca di Mantova perdonaffe a’ Ribelli j nè altro 1618 barrare della Città. che ringratta Dio dei tampato pe ricole. (ottrahen■-dofi intanto la