LIBRO SECONDO. 81 cadere ai ¡ti comune vendetta quella vìttima infame , impinguata dalle fortune , e dal fangue dì tanti. Rifondevano quefti con ifcufe, & i Vcnctiani iniìdevano con ragioni. TSLon re fiare dopo tanto tempo luogo a p atienda pia lunga , fe non indegna di Principe. Già molti anni refifiere all'infoiente de gli Ùfcocchi, alle querele de Sudditi, alle minaccie de Turchi . Da recidive infinite parere dìfperato il rimedio ; e che poter fi pia attendere ? dover finalmente render ragione a fe fiejfa , giufiìtia dPopolì, protettìone a’ISLaviganti. La propria difefa ejfere dalla natura, dall'ufo , dalla necejfità fuggerita. Dalla Città dominante qua fi veder fi gl' incenda dì tanti luoghi , udir fi le firìda d innumerabih afflitti. Vane e ¡¡ere fem-pre riufcite ì inflante, le preghiere, le querele medefime. Hora renderfi inutile proponere trattati , fe i conchiufi non s adempìfeono . Haver' il Senato non una , ma più volte, per non apparire fofpettofo, voluto fidar fi delle promejfe j ma non convenire , che, troppo credulo, fi lafcì più oltre deludere. Volgere dunque i fuoi uffitii a gli Aufiriacì, e con autorità paterna efige¡¡e lo¡\ervan%a da loro delle cofe prom effe ¡ perche le condii ioni accordate , e i fucceffi lafcì avano facilmente difcernere da chi s abbonile la Pace. Cadde in quedo punto alla Corte Cefarea progetto di fofpenfione dell’Armi , & i Vene-tiani l’accettavano per due Mefi, dentro i quali gli Ufcocchi doveilero aftenerfi dal corfo , & venidero da’ luoghi fopra il Mare rimoiìi. Ma dall’ Arciduca la preferittione di tempo il ricusò ; onde a nuove interceilioni de’Principi il Senato fi contentò , che aflolutamente l’Armiditio feguifse, con parola tuttavia , che quello durante , rimediare il dovefse a’ mali , tagliandoli dalla radice , che unicamente confideva nella rimo-tione de gli U(cocchi. Pretendeva di più l’Arciduca , che a Segna, & a gli altri luoghi fi levafse l’afsedio; mafenzacau-tioni maggiori, documentati da gli eventi pafsati, non l’afsen-tivano i Venetiani. Così tra’ difpareri del negotio progredendo , & incalorendosi l’Armi , il Petazzo , per rifarcire i fuoi danni, tentò i Villaggi d’Hofpo, e di Gobrovizza nell’Idria $ ma dalle guardie rifpinto , sfogò il fuo fdegno contra Benedetto da Legge, Proveditore in quella Provincia, publicándo- lo bandito con atroce fentenza. Il Legge , contra il Petazzo tì. 'ÌSLani T.L' F con 1615 Ragioni addotte dalla Rf-publica. che accetta per due mefi la fofpenfione del/'Armi. ri cu fot a dall'Arciduca . con pre-tenfioni. rigettate da'Veniti.