LIBRO DECIMO. 563 le forze non minori de gli odii 5 nè havevano iervito a placare 1’ una parte i vantaggi, nè ad abbattere 1’ altra le perdite anzi dall’ antiche efperienze, e da’ nuovi fucceilì parendo equilibrate le forze, tanto più s’accendeva l’emulatone degli animi. In Italia fi trovavano durante il verno gli Spagnuo- ii affai forti, e per lo fopraggiungere de’ nuovi foccorfi, e perche, preclufi i paffi per Alemagna, e per Fiandra , convenivano trattenere le militie in quefta Provincia. All’incontro i Francefi, parte fotto Valenza confiniti, parte dalla naturale impatienza sbandati, apparivano grandemente infiacchiti . Ad ogni modo non mancarono diverfe fattioni „ Il Mar-chefe Villa alloggiava con le'militie, che fervirono di convoglio a quelle del Duca Odoardo nel Piacentino j e teneva ordine d’inferire qualche infulto nel Modonefe, per vendicare le adherenze di quel Duca, e la miilìone de’ Soldati a gli Spagnuoli. Per cavarne pretefto, lo ricercò di dare quartiere a una parte delle fue genti -, & eifendogli, come fuppo-neva, anzi defiderava, negato, d’improvifo fcorfe nel Territorio di Modona con mille fanti, & altrettanti Cavalli, Taccheggiando Cartel nuovo, & altri luoghi con afportarne bottino. Il Duca, da gl’ incendii, e dalla fuga de’rurtici intefo , l’attacco, fi trovò grandemente forprefo, perche dall’armi di quel di Savoja, fuo Zio, gli pervenivano i danni, e fi trovava aftretto di vendicarfi con quello di Parma, vicino , cognato, e fin’ all’ hora confidente. Si trovava con lo Stato fguernito di gente, e fe invitava gli Spagnuoli, cono-fceva pefante il foccorfo . Ricorfo a’ Venetiani, trovò , che, fe tra le difeordie degli efteri* guardavano la neutralità, molto meno tra’ Principi Italiani volevano pigliarfi altra parte, che di perfuadère, e procurare la pace j onde convenne volgeri! al Leganes , che governava Milano ; & egli , prontamente abbracciando l’invito, gli efpcdì due mila fanti, e ottocento Cavalli con ottimi Capi, che furono Vincenzo Gonzaga, il jBaron Batteville, & il Conte Arefe. Con que-fti uniti tre in quattro mila huomini, tumultuariamente dalle militie del proprio Paefe raccolti, fotto il Principe Luigi j ino Zio, che con permiffione de’Venetiani fi portò in quel- lo Stato, gli fpinfe nel Parmigiano , dove s’era il Villa ridot- Nj n 2 to j 1636 le Spa- gnuole ri»-gagliarditt in Italia. e le Tran» cefi debili* fatevi. che rondi* meno invadono il Mede nef e , eon molts tonfufione di quel Duca. ebefoccorfo dal gantt.